"Sobrietà? Bologna sarà in festa". Niente lutto nazionale per Lepore

Se la comunità islamica ha potuto contare su una particolare attenzione e riguardo in occasione del Ramadan, lo stesso non può dire la ben più nutritaa comunità cattolica per la morte del Santo Padre

"Sobrietà? Bologna sarà in festa". Niente lutto nazionale per Lepore
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L'appello alla "sobrietà" fatto da Nello Musumeci per il 25 aprile a fronte del lutto nazionale imposto fino alle esequie di Papa Francesco, che si terranno il giorno successivo, è stato piegato alle esigenze politiche con tutte le polemiche, immaginabili, che ne sono nate. La richiesta di buon senso è stata interpretata dai diversi sindaci, che hanno preso decisioni diverse sul tema. Alcuni hanno annullato i festeggiamenti, mantenendo però le commemorazioni istituzionali e le messe in suffragio, altri hanno annullato i concerti e altri ancora, come il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, hanno deciso di fare come se il governo non avesse mai istituito un lutto nazionale.

"Sobrietà? Lasciamo il commento a chi preferisce sempre mettere parole velenose. Io preferisco che si parli del 25 aprile e del suo significato e credo che questo faremo in piazza. Bologna il 25 aprile si riempie di feste di strada con centinaia di iniziative. Come sempre lo vivremo con grande gioia, perché è la giornata della Liberazione del nostro Paese. Invito tutti a pensare quanto sia importante il giorno della Liberazione, credo che Bologna come sempre sarà in festa e accompagnerà questo momento come è giusto che sia", ha dichiarato il sindaco, facendo riferimento probabilmente ai tradizionali festeggiamenti al Pratello, oggetto di polemiche da anni per la loro impostazione. Niente stop alla musica, niente sobrietà a Bologna, dove il lutto nazionale è come se non fosse mai stato proclamato.

La grande comunità cristiana e cattolica locale, ancora in maggioranza, mormora. E lo fa sottolineando di essere stata, ancora una volta, ignorata dal sindaco. A Pasqua, infatti, Lepore si è limitato a pubblicare un post freddo e distaccato per gli auguri, nulla a che vedere con quanto fatto appena un mese prima in occasione dell'inizio del Ramadan della comunità islamica, quando il sindaco ha perfino registrato un video, con saluto in arabo, per augurare una buona festività ai seguaci di Maometto. Con la scomparsa improvvisa del Santo Padre, a un giorno dai funerali, la città ha scelto di disobbedire.

È probabile che a dettare questa decisione all'amministrazione comunale sia stata la prospettiva delle proteste dei centri sociali e degli antagonisti, che non avrebbero accettato la "sobrietà" che un lutto nazionale, però, impone. E ancora una volta la comunità cattolica bolognese subisce in rispettoso silenzio.

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