Peggio dei professionisti del disordine che in nome della “pace” inneggiano al terrorismo e assaltano le forze dell’ordine, c’è solo chi, tra i banchi dell’opposizione, non riesce ad esprimere una netta condanna nei confronti dei facinorosi. O meglio, chi cerca di ridimensionare l’accaduto oppure derubricare gli scontri a semplici errori individuali. O, ancora peggio, chi chiude un occhio davanti alla violenza fisica o verbale, agli slogan antisionisti e direttamente antisemiti. È questo il caso, purtroppo, della sinistra italiana e, in particolare, della sua portavoce Elly Schlein.
Incalzata nel merito della manifestazione pro Pal di sabato scorso la segretaria dem non riesce a prendere una posizione di ferma e netta condanna. Davanti alle immagini violente che arrivano dalla piazza romana, centro dello scontro tra manifestanti e agenti di polizia, la leader democratica balbetta. Alla manifestazione pro Palestina di Roma, spiega il capo dell’opposizione nostrana a In altre parole su La7, "non è andato nessuno del Pd, non era organizzata dal Pd, non ha aderito il Pd e aveva una piattaforma molto distante dalla posizione del Pd”. Poi arriva il delirio ideologico: “Noi condanniamo ogni metodo violento e ogni azione violenta, ma in quella piazza c'erano tanti ragazzi che volevano semplicemente trovare un luogo dove manifestare per la pace e, per fortuna, è stata perlopiù pacifica, al netto degli scontri che ci sono e che comunque sono stati gestiti, anche se purtroppo con dei feriti".
Ne concludiamo che, secondo la leader della principale forza di opposizione, la manifestazione di sabato è stato perlopiù “pacifica”. Nessun errore di battitura. Ecco che la realtà viene completamente ribaltata, o meglio subordinata, all’ideologia. Rompere i rapporti con l’ultrasinistra più violenta vorrebbe dire riconoscere che la manifestazione di sabato è stata tutto tranne che pacifica. Le frange più facinorose dei proPal, giova ricordarlo, hanno messo in scena un assetto da guerriglia urbana. Lanci di oggetti, spray urticanti contro le forze dell’ordine e sampietrini scagliati come frecce.
In nome di una “pace” teorica hanno usato i pali della segnaletica stradale per sfondare il muro della polizia. E ancora: non sono mancati lanci di bombe carta e sassi nella direzione dei poliziotti. Alla fine nella “manifestazione perlopiù pacifica” il numero degli agenti feriti è salito a trenta unità. È la stessa Italia Celere, l'organizzazione sindacale della polizia di stato, che per voce di Andrea Cecchini smonta in piccoli pezzi la narrazione della segretaria. "Ecco la piazza 'per lo più pacifica', signora Schlein", esordisce la nota di Cecchini. Che poi aggiunge: "Lì di pacifici, come sempre, solo i Poliziotti. Più di 30 Poliziotti feriti dai pacifisti, talmente tanto pacifici che sono usciti di casa coi passamontagna, con le bombe, i bastoni e i sassi, i segnali da tirarci addosso li hanno trovati in strada".
E ancora, sempre tranchant: "Se non erano pacifici cosa avrebbero fatto, signora Schlein? Tutta l'area politica che non vuole vedere i manganelli che ci marchierebbe come bestie ha realmente condannato questi idioti travisati legati ai centri anarchici?". In conclusione, spiega Cecchini, "chi non condanna questi delinquenti li appoggia".
A poco importa a sinistra che la solidarietà alle forze dell’ordine sia arrivata, oltre che da Giorgia Meloni e dai suoi ministri, anche dal capo dello stato Sergio Mattarella. In nome dello scontro politico più duro la gauche preferisce ribaltare la verità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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