Stop al processo Ruby Udienze sospese

La sospensione è collegata alla richiesta di spostare il processo a Brescia avanzata dai legali del Cavaliere

 Ilda Boccassini e Niccolò Ghedini
Ilda Boccassini e Niccolò Ghedini
Stop anche al processo Ruby. Anche il tribunale dove si sta celebrando il processo a Silvio Berlusconi per i suoi rapporti con la giovane Kharima el Mahroug ha deciso oggi di sospendere le udienze per un mese, come già aveva fatto sabato scorso la Corte del processo d'appello perla vicenda dei diritti tv. Stavolta la sospensione è però collegata non agli impegni politici di Berlusconi ma direttamente alla richiesta di spostare il processo a Brescia avanzata dai legali del Cavaliere. Proprio oggi, infatti, la Cassazione ha fissato per il 18 aprile l'esame della richiesta di Berlusconi. Il processo Ruby riprenderà il 22 aprile.

Ilda Boccassini, presente in udienza, non si è opposta al lungo rinvio. Anche se il tribunale non lo ha esplicitamente stabilito, la prescrizione del reato (peraltro assai lontana) resta congelata sino alla ripresa del processo. L'intero fronte dei processi milanesi a Berlusconi entra così in una sorta di letargo, in attesa che la Cassazione sciolga il nodo che rappresenta ormai il punto centrale dello scontro tra il Cavaliere e le toghe: se a Milano sia possibile un giudizio sereno a carico dell'ex presidente del Consiglio o se invece, come sostiene Berlusconi, il clima nel palazzo di giustizia meneghino sia viziato da un pregiudizio nei suoi confronti tale da rendere inevitabili una serie di sentenze di condanna.

Scontro portato a Roma, dunque, davanti alla sesta sezione della Cassazione, mercoledì 18 aprile. Già in passato, nel gennaio 2003, la Suprema corte aveva rifiutato una richiesta analoga presentata da Berlusconi, e così i procedimenti restarono a Milano (dove, peraltro, il Cavaliere riuscì poi a incassare anche proscioglimenti e assoluzioni). Oggi lo scontro è però - se possibile - ancora più aspro. Se la Cassazione gli dará torto, Berlusconi dovrà prendere atto di dover fare i conti non con una singola Procura o un singolo tribunale, ma con la magistratura nel suo insieme. Se invece la richiesta di rimessione venisse accolta e i processi finissero a Brescia, ad incassare una sconfitta epocale e una sorta di sconfessione sarebbe la Procura milanese.


Nel frattempo, in un modo o nell'altro, Berlusconi raggiunge un risultato: la delicata fase politica che si è aperta dopo le elezioni e dopo il conferimento del l'incarico a Pierluigi Bersani, lo vedrà in campo senza l'assillo delle udienze e delle possibili condanne.

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