Le vacanze estive volgono al termine per gli studenti italiani, che dalla prossima settimana tornano sui banchi di scuola. Ma con l'anno scolastico che deve ancora prendere ufficialmente via, al pari di quello accademico, le solite sigle politicizzate delle scuole e delle università hanno già iniziato la propaganda, annunciando una nuova stagione di "lotte e resistenza". I temi "colonna" della protesta sono ancora una volta slegati da quelle che potrebbero essere, e che sono, le criticità della scuola italiana ma sembrano dettati da un'agenda politica. Osa e Cambiare rotta, le due sigle principali che manovrano occupazioni e manifestazioni nel nostro Paese, sono due organizzazioni eterodirette e alla base c'è chi dà loro i fondi per il sostentamento, la Rete dei Comunisti.
Il manifesto di protesta mostra i volti di leader di destra e di sinistra perché, a dispetto di quanto credano le opposizioni, questi gruppi non sono, e non sono mai stati un loro bacino elettorale. "Contro di voi e la vostra scuola. Non vi crediamo più", è il claim della protesta. Ma andando a leggere poi le ragioni di questa "lotta organizzata", che porterà ben presto le prime occupazioni e manifestazioni, la scuola è marginale e, se c'è, le ragioni sono chiaramente politiche. "Inizia un altro anno in cui tra i banchi di scuola ci spacceranno la loro narrazione e le loro bugie ma troveranno la nostra opposizione: saremo opposizione ai piani di guerra dell’Occidente, al governo reazionario di Giorgia Meloni, alle false opposizioni di centrosinistra e del campo largo", esordiscono nel manifesto, rendendo chiaro fin da subito quale sarà l'orientamento. "Il nostro governo è complice del massacro dei popoli e della barbarie guerrafondaia, classista, razzista e sessista da cui siamo circondati; per questo, ancora una volta, dalle nostre scuole ci mobiliteremo per costruire un’opposizione senza tregua al governo più reazionario della storia della nostra Repubblica", proseguono in un altro passaggio.
Accusano genericamente le politiche del governo Meloni, dicono che "vorrebbero essere 'i patrioti' ma non sono altro che un governo del manganello e dello sdoganamento dei fascisti, schiavo della Nato e delle imprese". Tutte argomentazioni prese dai manifesti della sinistra più estrema degli "adulti", dalle rivendicazioni dei reduci del comunismo, che questi giovani fanno proprie per giustificare ancora manifestazioni e occupazioni. Sostengono che il "merito" scolastico sia un concetto "classista" e accusano il governo di "trasmettere una versione della storia falsata e che faccia credere che non c’è più spazio per un’alternativa". E dopo aver fatto un elenco di temi a loro dire divisivi che il governo porterebbe avanti sulla scia del "dividi et impera", lanciano la chiamata alla mobilitazione: "La sfiducia di un’intera generazione precaria e senza prospettive va incanalata nella lotta contro questo sistema. Qualcosa in cui crediamo c’è: crediamo nel valore della collettività e nella necessità di un’emancipazione collettiva. Crediamo che l’Organizzazione e la lotta organizzata siano la chiave della vittoria, che vincere e resistere sia necessario e possibile". E nell'apice di questo slancio passionario di impronta comunista, sostengono che il loro "dovere è costruire l’Opposizione e l’Alternativa qui e ora, a partire dal rifiuto della loro scuola e del loro mondo per costruire una Nuova Scuola Pubblica in una nuova società".
Prima ancora che inizi la scuola, hanno già messo le basi per una nuova stagione di problemi. Eterodiretti e indottrinati, i dirigenti di questi gruppi sono alla costante ricerca di nuove leve tramite vero e proprio proselitismo.
Il prossimo 11 settembre è già stata annunciata la prima assemblea studentesca all'università Statale di Milano e non è da escludersi che verrà discussa in quella sede la prima occupazione dell'ateneo già entro ottobre. E, in scia, le prime occupazioni scolastiche.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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