L’Economist promuove il governo Meloni per la seconda volta nel giro di pochi mesi."Grande cambio di passo del Mezzogiorno a livello politico, amministrativo, economico, burocratico", si legge nella nota rivista economica britannica.
L’esecutivo di centrodestra viene elogiato per la sua capacità di spendere i fondi del Pnrr messi a disposizione dall’Unione Europea, soprattutto al Sud dove si sta costruendo una nuova linea ferroviaria da Napoli a Bari e un parco eolico al largo della Sicilia. “Si stanno allestendo asili nido nel tentativo di aumentare il basso tasso di occupazione femminile, insieme a una debolezza dell'economia meridionale” si legge nell’articolo de L’Economist. Insomma, il settimanale britannico stavolta ammette che l’Italia sta usando in maniera seria e concreta i fondi Ue anziché sperperarli.
Il governo Meloni, a differenza del precedente guidato da Mario Draghi “ha centralizzato – si legge – il processo decisionale, limitando il coinvolgimento degli enti locali, e ha speso una parte maggiore del denaro in sussidi volti a promuovere gli obiettivi del Recovery Fund, come rendere l’Europa più verde e più digitale”. Tutto questo dovrebbe garantire una maggiore rapidità di spesa dei fondi. “Bruxelles normalmente eroga denaro dal fondo solo quando è convinta che il paese in questione abbia realizzato le riforme e gli investimenti desiderati entro le scadenze stabilite”, osserva ancora il giornale inglese confermando il buon operato dell’Italia sotto questo punto di vista, ma avverte anche che la sfida più grande consiste nel riuscire a spendere tutte le risorse entro il 2026 così come si raccomanda la Commissione Ue.
Alberico Gambino, europarlamentare e vice coordinatore di Fratelli d'Italia in Campania, mostra così tutta la sua soddisfazione per quella che appare una vera e propria promozione del governo:“La Presidente Meloni non solo avvantaggia il Mezzogiorno grazie all'ondata di aiuti della Ue ma porta allo snellimento delle procedure burocratiche in territori storicamente arretrati”. E aggiunge: “È fondamentale il ruolo dell'Italia nel piano di ripresa europea come maggiore beneficiaria con 194,4 miliardi di euro”. Gambino si dice soddisfatto per le opere messe in cantiere, per gli asili nido e la digitalizzazione della pubblica amministrazione, ma soprattutto per il contrasto alle eventuali infiltrazioni mafiose che"è stato superato da una task force europea formata da funzionari direttamente responsabilizzati nell'accoglimento delle proposte”.
L’esponente meloniano è fiducioso che verrà rispettato il termine del 2026 per “il completamento degli investimenti e delle riforme” e conclude: “Certo è che l'attenzione che l'Economist mostra al mezzogiorno d'Italia costituisce un elemento di interesse internazionale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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