Felicetto Maniero, il boss del Brenta, è uno che la faccia ce l'ha sempre messa. Nel bene (poco) e nel male (molto). Ma se qualcuno si azzarda a mettere la sua faccia sua delle magliette, lui prende il mitra (metaforicamente, si spera) e minaccia di sparare denunce. Addirittura per «violazione della privacy e diritti di immagine».
Del resto si sa che anche i delinquenti più incalliti hanno una «privacy» e - soprattutto - un'«immagine» da difendere. E così nel mirino della criminalstar Maniero è finito l'imprenditore veneto che ha avuto l'idea (pessima!) di mettere in vendita su Facebook le t-shirt col volto diabolicamente d'angelo di Felicetto. Sotto la sua sorridente faccia di tolla, c'è pure stampato il titolo di un giornale su un «celebre» assalto che provocò morti e feriti. I familiari delle vittime di quella rapina si sono - e come dargli torto? - un po' risentiti e ora l'imprenditore in questione ha saggiamente annunciato il ritiro delle magliette dello scandalo. Non prima però di aggiungere un sibillino: «Va beh, le ritiro, ma in qualche modo voglio recuperare le spese sostenute...».
Cosa significhi quel «in qualche modo» è facile immaginarlo, tanto che già in molti sentono puzza di bruciato.
Intanto il Maniero-look sta decisamente prendendo piede, tanto che ogni giorno decine di giovani (e meno giovani) si recano nei negozi specializzati per farsi stampare su magliette (ma anche tazze, cuscini, portachiavi e via gadgettando) le effigi di famosi «geni del male» come Riina, Provenzano, Buscetta, Badalamenti, Curcio, Tony Negri, il bandito Giuliano ecc. Passato e presente legato dal filo rosso (di cotone) della criminalità. All'insegna dell'eleganza. Si fa per dire...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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