L'inchiesta di Genova è stata un terremoto per la Liguria e per le sue istituzioni. Per il momento, tutti i soggetti coinvolti sono indagati e sono stati ascoltati dagli inquirenti per un primo interrogatorio, ma l'indagine prosegue e nulla è ancora definito. Ai domiciliari ci sono il governatore della Regione, Giovanni Toti, il suo capo di gabinetto, Matteo Cozzani, e l'imprenditore Aldo Spinelli. L'unico che ha ricevuto l'ordine di custodia cautelare in carcere è stato Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell'Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale. Viene spesso chiamato in causa in questa indagine anche Marco Bucci, sindaco di Genova, che però non è indagato o coinvolto in alcuno modo nell'indagine della procura del capoluogo ligure.
"Leggo sui giornali tante ricostruzioni false, che uniscono due punti a caso di un mosaico più complesso. Davanti a queste cose, mi sento impotente", ha spiegato al Corriere della sera, sottolineando di sentirsi coinvolto emotivamente dalla vicenda, visto che lavora da anni con le persone che ora sono attenzionate dagli inquirenti. Respinge qualunque attribuzione e ricostruzione sulle sue parole e affermazioni: "Quella sui maiali a cui davo da mangiare da piccolo esprimeva lo stesso concetto spiegato da Claudio Burlando in una vostra intervista: ogni volta che si liberano nuove aree, in porto si scatena una rissa tra i pretendenti".
Si sente, ovviamente, "tradito", in primis dal coinvolgimento di Signorini, per il quale, dice, "ha messo la faccia con i miei colleghi di Reggio Emilia e Torino per la nomina" in Iren. Sul governatore vuole aspettare l'evoluzione dell'inchiesta, sottolineando, però, di aver lavorato bene con lui in tutti gli anni che i due si sono trovati a guidare Regione e Comune di Genova. "Io non so nulla dei suoi rapporti con le altre persone. Ma se certe cose sono vere, è un problema. Anche per me, a livello personale", continua. E ancora: "Sono disponibile a discutere di ogni aspetto che riguarda la mia persona e la mia attività.
Ma davvero, bisogna risolvere al più presto questa situazione di stallo", ha detto ancora al Corriere, dal quale ha lanciato anche un monito: "Basta con le ricostruzioni scandalistiche, con le voci infamanti. Sulle rovine, non vince nessuno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.