Scelta civica minaccia la crisi di governo. Per i centristi la Tasi partorita da Letta e compagni è "indigeribile". Tanto che, se il governo non modifica il provvedimento che riguarda le tassazioni sulla casa, Scelta civica potrebbe mettere seriamente in difficoltà il premier a Palazzo Madama dove i numeri della maggioranza sono più risicati. "Non credo che siamo nelle condizioni di ripensarci - ha replicato il ministro per gli Affari regionali, Graziano Delrio - spero che gli amici di Scelta civica ci ripensino".
In una conferenza stampa a Montecitorio Stefania Giannini, Andrea Romano, Enrico Zanetti e Gianluca Susta hanno sbarrato la strada al decreto "Enti locali". "È l’ennesima modifica alla tassa sugli immobili - ha spiegato Zanetti - perciò abbiamo deciso di puntare i piedi perché siamo consapevoli che questa modifica non sarà l’ultima, perché aumentando le detrazioni ai cittadini per le famiglie numerose e a basso reddito si toglie al sistema dei Comuni un miliardo, un miliardo e mezzo di gettito che diventerà un altro problema da risolvere". Al governo Scelta civica chiede che il nodo sia sciolto subito: "Non siamo più disposti a votare misure che portino ad altri interventi, lo diciamo in termini poco concilianti perché in questi mesi siamo stati estremamente disponibili e fiduciosi verso il governo". "Non è a rischio la maggioranza - ha risposto Andrea Romano ai giornalisti - noi abbiamo proposto un tavolo su questo tema e siamo sicuri che il governo vorrà ricorrere a un metodo diverso, avendo incontrato Letta siamo sicuri che sia iniziato un percorso di rilancio del governo".
Giannini ha avvisato il premier Enrico Letta che potrebbe esserci "una difficoltà seria al Senato se rimane questa proposta indigeribile". "La riforma della tassazione sulla casa è stata una delle proposte qualificanti del governo a maggio, c’era tutto il tempo di fare un lavoro accurato, abbiamo atteso pur non essendo coinvolti perchè non siamo presenti al ministero dell’Economia, ma ci siamo ritrovati a fine novembre con un testo estremamente deludente dentro la legge stabilità, anche dal punto di vista tecnico - ha spiegato Zanetti - la riforma ha fallito l’obiettivo della service tax. Si tratta di una sedicente imposta unica comunale, con un’ennesima denominazione, frutto della sommatoria di Tari, Tasi e Imu, un’autentica presa in giro perchè la Tari è la ridenominazione della Tares, la Tasi, anzichè essere un’imposta sui servizi comunali è una sorta di Imu2. Infine l’Imu continua ad essere un’imposta patrimoniale forte mista tra quanto viene destinato ai Comuni e quello che va allo Stato generando confusione tra i cittadini sul prelievo subito dai diversi livelli di governo".
Scelta civica ha votato la legge di Stabilità e si è astenuta dal presentare emendamenti. "Ora ci viene chiesto di tornare davanti al paese a votare modifiche sulla tassazione sulla casa, questa volta diciamo basta perché non ci fidiamo più - insistono i centristi - servirebbero ulteriori ritocchi a breve. E non ha senso uccidersi in termini di credibilità di fronte a una gestione così negativa, lo diciamo nell’interesse del governo che vogliamo continuare a sostenere: diamo un paio di sani scapaccioni perchè il governo si renda conto che così renderà sempre più tenue la sua credibilità e quella della sua maggioranza".
Scelta civica chiede perciò che "ci sia un intervento che ponga la parola fine per il 2014, siamo convinti che la soluzione migliore sia spostare le scadenze al 16 giugno per avere qualche mese per mettere mano e chiudere definitivamente la partita e portare a compimento quella riforma finora solo malamemte abbozzata".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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