Tassare i beni di lusso: Grillo e l'ossessione per le imposte

Il fondatore del Movimento 5 Stelle rilancia uno dei cavalli di battaglia della sinistra: colpire i ricchi in ogni modo possibile

Tassare i beni di lusso: Grillo e l'ossessione per le imposte
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Tassare, tassare, tassare. La passione della sinistra per le imposte non è più un mistero. Ogni occasione è buona per allungare le mani nelle tasche degli italiani, in particolare dei più ricchi, per impossessarsi dei risparmi di una vita. Il Partito Democratico ha una grande tradizione di tasse e di proposte astruse, la segreteria Schlein non sembra intenzionata a invertire la rotta. E anche nel Movimento 5 Stelle c’è qualcuno che desidera introdurre nuove gabelle: parliamo del fondatore Beppe Grillo.

Noto per le sue sparate, il comico genovese sul suo blog ha messo sul tavolo un progetto che potrebbe attirare l’interesse della sinistra: una tassa sui beni di lusso. L’assist è arrivato da uno studio condotto da cinque scienziati delle università di Leeds e Losanna: tassare i ricchi – in questo caso i prodotti che usano – per portare significativi benefici per il clima e la giustizia sociale. Insomma, se tassi un’automobile di lusso il pianeta sta meglio.

Secondo gli esperti – no, non c’è Elsa Fornero nel team – i prodotti di lusso come bolidi, yacht, gioielli e pure abbigliamento di marca rappresentano una parte importante dell’impronta ecologica globale. Per la produzione si “sprecano” risorse naturali preziose, senza dimenticare il consumo dell’energia e la produzione di emissioni di gas serra. Ma mica è tutto: l’acquisto e l’utilizzo di questi beni forniscono un contributo a “un modello di consumo inutile ed eccessivo che contrasta con una gestione sostenibile delle risorse”.

Mettendo da parte le supercazzole, l’analisi degli studiosi è perentoria: il 10 per cento più ricco degli individui è responsabile di quasi la metà delle emissioni di gas serra. Con una tassazione marcata, sarebbe possibile ridurre le emissioni globali delle famiglie del 6 per cento all’anno, evitando l’emissione di 100 gigatonnellate di carbonio entro il 2050. Ma non è tutto, ecco il “gran finale” di Beppe, il trionfo del populismo: “Eppure la chiave di svolta è così semplice, ovvero non acquistare, non avere, riutilizzare! Se i ricchi del mondo ragionassero i questo modo qualcosa davvero inizierebbe a cambiare…”.

Può cambiare il metodo, ma la finalità resta sempre la stessa: più tasse e i ricchi nel mirino. La riduzione delle disuguaglianze, ma anche un nuovo obiettivo: il finanziamento degli investimenti necessari per la transizione ecologica e sociale.

La patrimoniale come stella polare, il salasso come unica soluzione. Anche se si tratta di una ricetta dai benefici tutt’altro che scontati, la sinistra tira dritto. E tanti saluti a chi magari ha risparmiato una vita per permettersi un po’ di agio.

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