«Silvio, che cazzo fai?». Tra gli applausi e gli sguardi divertiti dei militanti democratici, tre vestali femministe sfilano in topless - solo gli slip a coprir le parti più intime - alla manifestazione organizzata dal Pd per chiedere le dimissioni da Palazzo Chigi dell'allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. È il 5 novembre del 2011 e, mentre i leader democrat si alternano sul palco per lanciare strali e accuse contro il Cavaliere, Inna Shevchenko e altre due attiviste di Femen fanno il proprio desolante show in piazza San Giovanni a Roma.
I blitz delle femministe di Femen, il movimento di protesta ucraino fondato a Kiev nel 2008, non sono certo una novità agli occhi degli italiani. Lo scorso 15 febbraio le stesse ragazze che ieri, a seno scoperto, hanno cercato di aggredire il leader del Pdl al seggio elettorale, hanno contestato papa Benedetto XVI durante l'Angelus della domenica. Sebbene la fondatrice del movimento sia Anna Hutsol, alla testa della maggior parte delle scorribande in topless c'è sempre la Shevchenko. La 23enne ucraina, recentemente scappata in modo rocambolesco da Kiev a Parigi per sfuggire ai servizi segreti che le stanno dando la caccia, era presente anche alla manifestazione indetta da Pier Luigi Bersani il 5 novembre del 2011 per tentare di ribaltare il governo Berlusconi e andare a elezioni anticipate. La bionda antagonista si era presentata a Roma, insieme ad altre due ragazze, per appoggiare la sinistra italiana nella campagna di delegittimazione contro l'allora capo del governo.
Le tre erinni, sui cui capi dorati svettavano variopinte corone floreali, avevano sfoggiato i corpi nudi, completamente dipinti di vernice verde, bianca e rossa. E così, vestite dei soli colori della bandiera italiana, le Femen si erano concesse ai flash famelici dei fotografi voyeuristi rivolgendo i seni antidemocratici contro Berlusconi e il suo governo.
La Shevchenko e le altre sextremist avevano sfilato, indisturbate, mettendo in scena la classica azione di protesta. «Sono nuda perché sono una femminista», è il motto di Femen.
Secondo Elvire Duvelle-Charles, la francese presente ieri al blitz contro Berlusconi, il corpo svestito non è un'arma di seduzione, ma uno strumento di lotta: «È mai possibile che al giorno d'oggi, un seno non coperto, mostrato nella pubblicità di un profumo, non susciti scandalo, mentre portato nell'arena politica faccia stracciare le vesti?».
In realtà, alla manifestazione capitolina, i militanti del Pd non avevano trovato affatto scandalosa la marcia senza veli in piazza San Giovanni.
Anzi, in molti si erano scorticati le mani per applaudire le bellezze ucraine, magre e slanciate, mentre usavano insulti e parolacce come un mantra in grado di cacciare Berlusconi dal governo.Nessuno aveva mosso un dito per allontanarle dal corteo, nessuno aveva chiesto rispetto per il presidente del consiglio, nessuno si era sbracciato per strappare i cartelloni che intimavano Fuck you, Berlusconi.
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