"La pena del silenzio non è prevista nel nostro ordinamento e per noi volere l’agibilità politica, al netto dell’ingiustizia della sentenza che non ci ha permesso di metterlo in lista, è che possa fare comizi, campagna elettorale, essere guida dei moderati come ha fatto negli ultimi 20 anni", così Giovanni Toti, consigliere politico di Forza Italia, precisa da Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa le richieste del partito e del suo leader in attesa della sentenza del 10 aprile.
"Una data, questa - scandisce - che non dovrebbe esistere e che nasce da una sentenza mostruosa in spregio di ogni criterio di diritto, e che vede per la prima volta in una democrazia un leader esser messo fuori campo non dagli elettori ma da una sentenza". L'ex direttore di Studio Aperto, rispondendo a una domanda di Fazio, ha escluso la candidatura di uno dei figli di Berlusconi "almeno per queste elezioni". Il primo punto nell'agenda del premier sono le riforme e Toti, dopo la chiusura di Berlusconi sul Senato, precisa: "L'accordo del Nazareno è valdio: stabiliva dei punti fermi, ma poi le riforme vanno riviste. Noi non vogliamo far saltare tutto, altrimenti non saremmo qui. Vogliamo fare la riforma del Senato, del titolo V. E 538em;">successivamente dei poteri del premier e il semipresidenzialismo. Noi le riforme le vogliamo fare, ma purchè non siano solo una medaglia da appuntare sul petto e non se sono sbagliate e se per 20 anni le dobbiamo pagare".
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