Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere (politicamente parlando). Avete letto il commento di Beppe Grillo dopo la clamorosa debacle del Movimento 5 Stelle in Liguria? "Si muore più traditi dalle pecore che sbranati dal lupo". È la storia che compare sul profilo whatsapp del comico all’indomani dello scrutinio elettorale che ha sancito la vittoria del centrodestra guidato da Marco Bucci, con il vorticoso scivolone in basso dei grillini, inchiodati ad un misero 5%.
Chissà, forse a Grillo è solo piaciuta quella frase e l'ha voluta condividere. Ma averla messa proprio oggi, dopo i risultati in Liguria, qualcosa verrà pur dire. In fondo Grillo è un uomo che ha basato tutto sulla comunicazione, tra il dire e il non dire le parole hanno un grande peso. Specie in politica.
"Traditi dalle pecore"... con chi ce l'avrà Grillo? Con l'ex "avvocato del popolo" che ha preso il comando del Movimento? Facile supporre che Grillo abbia il dente avvelenato nei confronti di Giuseppe Conte. Non solo per le scelte politiche (che da tempo non condivide). Il punto di non ritorno che ha fatto saltare l'antico idillio è soprattutto questo: Conte ha cancellato la collaborazione da trecentomila euro all'anno tra il comico e il Movimento 5 Stelle. E non è solo una questione simbolica, tappando la bocca al fondatore, ma anche pratica: perchési tratta di soldi.
Conte ha giustificato così la propria scelta: "Beppe Grillo è responsabile di una contro-comunicazione che fa venire meno le ragioni di una collaborazione contrattuale. Grillo sta portando avanti atti di sabotaggio compromettendo l'obiettivo di liberare energie nuove". Rottura totale, insomma. E (forse) ora Grillo un po' se la ride sotto i baffi.
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