Trema ancora tutto il Nord: 16 morti e ottomila sfollati

Epicentro nel Modenese. Oltre cento scosse, la prima di magnitudo 5.8 In serata una donna estratta viva dalle macerie nel paese raso al suolo

Trema ancora tutto il Nord: 16 morti e ottomila sfollati

L’Italia ricomincia a tremare. E sono ancora morti, dispersi, crolli, feriti. È ancora il terrore di sentirsi prigionieri, inermi di fron­te a un incubo che continua a di­stillare lacrime e lutti. Il bilancio accertato, al momento in cui scri­viamo queste righe, è di sedici morti, 300 feriti e un solo disperso secondo il capo della protezione civile Gabrielli. Alle 9 del mattino una nuova fortissima scossa è tor­nata a squarciare una regione già martoriata dal sisma del 20 mag­gio: è stata avvertita in Emilia e in tutto il Nord Italia, Bologna, Ra­venna, Ferrara, ma anche in Lom­bardia, Veneto, Trentino, Tosca­na e persino Friuli Venezia Giu­lia, fino in Austria. La prima scos­sa, con epicentro nel Modenese è stata registrata alle 9, magnitudo 5,8. Poi alle 12,56 (5,3) e alle 13,01 (5,1), mentre la terra sussultava innescando il panico anche a Mi­lano, Firenze, Genova. E il terre­moto di ieri ha provocato altri ot­tomila sfollati che si aggiungono ai seimila della precedente scos­sa. È stata una giornata senza pa­ce, quella di ieri, con la gente sfian­cata da oltre cento scosse. 

La situazione in Emilia

Fernan­do Ferioli, sindaco di Finale Emi­lia, è scampato per pochi secondi al crollo dell’asilo nido del paese, già profondamente lesionato du­rante il sisma del 20 maggio. Il sin­daco, con alcuni tecnici, si era re­cato ieri, poco dopo le 8,30, alla struttura per verificarne la stabili­tà quando alle 9,01 è arrivata la scossa più violenta. Ferioli e i tec­nici comunali sono riusciti a scap­pare in tempo. E a Finale un’altra persona è deceduta. Desolante nella sua drammaticità il quadro di Cavezzo nel Modenese: quasi l’80 per cento del paesino, dove si registrano due delle vittime di ieri, è stato distrutto. Una donna è sta­ta miracolosamente estratta viva dalle macerie in serata. «Qui sia­mo 7300, tutti sfollati»: è l’amaro commento del comandante dei vi­gili, Egidio Michelini. «Tende non ne abbiamo, dovrebbero arrivare nella notte, non abbiamo nulla, ma ci sono tanti che ci aiutano. Noi vigili siamo accampati sotto un portico di fortuna, vicino al co­mando ». A Crevalcore danni nel centro cittadino ma nessun ferito. Evacuati, in via precauzionale, l’ospedale di Carpi e di Modena. Chiusi gli stabilimenti di Ferrari, Maserati, Lamborghini e Ducati. Evacuazioni a Reggiolo, Correg­gio e a Cento. A Mirandola centina­ia di persone in poche ore si sono presentate all’ospedale da campo con fratture, slogature, principi di infarto e attacchi d’ansia. 

Bologna

A Bologna molti sono scesi in strada appena avvertita la scossa: evacuate tutte le scuole che oggi resteranno chiuse. Due parchi della città sono stati indivi­duati come aree di soccorso per chi non vuole restare in casa. 

La situazione in Lombardia

So­no circa 1350 le persone evacuate in Lombardia. Per i primi soccor­si la-Regione ha inviato due colon­ne mobili della protezione civile aMoglia e San Giacomo delle Se­gnate, attrezzate con cucina da campo e il necessario per allestire due tendopoli da 250 posti. Per ac­cogliere le famiglie di sfollati so­no stati reperiti altri 800 posti let­to in vari comuni del Mantovano, la zona più colpita. Ingenti i danni a monumenti e chiese. Tra i più ri­levanti c’è anche la parte alta del­la­chiesa nel centro storico di Mo­glia che è crollata. A San Giovanni del Dosso sono crollati il timpano della chiesa e parte del campani­le. A Carbonara di Po il sindaco ha deciso di tenere chiuse le scuole così come a Castellucchio, Pego­gnaga, Pieve di Coriano, Revere, Roncoferraro, Sermide e Suzza­ra. A Schivenoglia 1280 evacuati. 

Mantova e il Veneto

In vari co­muni della Bassa si registrano crolli. E gli sfollati sono 1300. A Mantova è crollato il cupolino del campanile della basilica palatina di Santa Barbara annessa a Palaz­zo Ducale. Rilevati danni anche a Palazzo Tè e al Museo Diocesano nonché in altri palazzi del centro storico. Anche nel Veneto la trage­dia è stata sfiorata. Molti i danni a chiese e monumenti nella regio­ne, soprattutto a Padova, e il con­teggio di una vittima. E a Vicenza, il sindaco Achille Variati, ha pre­so in considerazione la possibili­tà di chiudere e scuole nei prossi­mi giorni se si dovessero verifica­re nuove scosse. 

Milano

Alla prima, intensissi­ma scossa delle 9 ieri mattina i centralini di vigili del fuoco e poli­zia urbana a Milano sono stati in­tasati dalle telefonate dei cittadi­ni. In alcuni casi le persone sono uscite anche dalle abitazioni per lo spavento. Tra gli edifici evacua­ti immediatamente il Pirellone e gli uffici del Comune. Crepe si so­no formate nella scuola Tito Lu­crezio Caro, in zona Ticinese. Si­tuazione analoga in via Bellini (angolo Vespri siciliani) e in via Bottelli: in questi ultimi edifici scolastici saranno necessari ap­profonditi controlli da parte dei vi­gili del fuoco. Secondo la Provin­ci­a in tutto sono otto le scuole eva­cuate per le verifiche. Controlli di staticità anche alla basilica di San Lorenzo. La circolazione dei treni delle tre linee metropolitane è sta­ta interrotta per alcuni minuti per consentire le verifiche agli im­pianti mentre particolarmente critica è rimasta per alcune ore la situazione dei collegamenti ferro­viari da Milano verso Bologna. 

Sospesa la partita dell’Italia

L’amichevole di calcio tra Italia e Lussemburgo in programma ieri a Parma è stata sospesa . 

Lutto nazionale 

Una giornata di lutto nazionale sarà molto pro­babilmente proclamata per il 4 giugno mentre da più parti si solle­cita l’annullamento della sfilatacelebrativa del 2 giugno. 

Agroalimentare in ginocchio

Salgono almeno a mezzo miliar­do i danni stimati nell’agroali­mentare dalla Coldiretti tra nuovi crolli e lesioni degli edifici rurali (case, stalle, fienili), di capanno­ni e stabilimenti di trasformazio­ne, danni ai macchinari e un tota­le di circa un milione di forme di Parmigiano Reggiano e Grana Pa­dano rovinate a terra dopo le ulti­me scosse che hanno provocato altri crolli delle «scalere», le gran­di scaffalature di stagionatura. 

L’aumento della benzina

Il Con­siglio dei ministri convocato per oggi delibererà con ogni probabi­lità la deroga al patto di stabilità per venire in soccorso delle popo­lazioni terremotate.

Ma le risorse per fronteggiare i danni e gli inter­venti del terremoto in Emilia po­trebbero arrivare anche da un mi­ni- aumento dell’accisa sulla ben­zina, una delle diverse ipotesi che sarà sul tavolo della riunione. 

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