L’Italia ricomincia a tremare. E sono ancora morti, dispersi, crolli, feriti. È ancora il terrore di sentirsi prigionieri, inermi di fronte a un incubo che continua a distillare lacrime e lutti. Il bilancio accertato, al momento in cui scriviamo queste righe, è di sedici morti, 300 feriti e un solo disperso secondo il capo della protezione civile Gabrielli. Alle 9 del mattino una nuova fortissima scossa è tornata a squarciare una regione già martoriata dal sisma del 20 maggio: è stata avvertita in Emilia e in tutto il Nord Italia, Bologna, Ravenna, Ferrara, ma anche in Lombardia, Veneto, Trentino, Toscana e persino Friuli Venezia Giulia, fino in Austria. La prima scossa, con epicentro nel Modenese è stata registrata alle 9, magnitudo 5,8. Poi alle 12,56 (5,3) e alle 13,01 (5,1), mentre la terra sussultava innescando il panico anche a Milano, Firenze, Genova. E il terremoto di ieri ha provocato altri ottomila sfollati che si aggiungono ai seimila della precedente scossa. È stata una giornata senza pace, quella di ieri, con la gente sfiancata da oltre cento scosse.
La situazione in Emilia
Fernando Ferioli, sindaco di Finale Emilia, è scampato per pochi secondi al crollo dell’asilo nido del paese, già profondamente lesionato durante il sisma del 20 maggio. Il sindaco, con alcuni tecnici, si era recato ieri, poco dopo le 8,30, alla struttura per verificarne la stabilità quando alle 9,01 è arrivata la scossa più violenta. Ferioli e i tecnici comunali sono riusciti a scappare in tempo. E a Finale un’altra persona è deceduta. Desolante nella sua drammaticità il quadro di Cavezzo nel Modenese: quasi l’80 per cento del paesino, dove si registrano due delle vittime di ieri, è stato distrutto. Una donna è stata miracolosamente estratta viva dalle macerie in serata. «Qui siamo 7300, tutti sfollati»: è l’amaro commento del comandante dei vigili, Egidio Michelini. «Tende non ne abbiamo, dovrebbero arrivare nella notte, non abbiamo nulla, ma ci sono tanti che ci aiutano. Noi vigili siamo accampati sotto un portico di fortuna, vicino al comando ». A Crevalcore danni nel centro cittadino ma nessun ferito. Evacuati, in via precauzionale, l’ospedale di Carpi e di Modena. Chiusi gli stabilimenti di Ferrari, Maserati, Lamborghini e Ducati. Evacuazioni a Reggiolo, Correggio e a Cento. A Mirandola centinaia di persone in poche ore si sono presentate all’ospedale da campo con fratture, slogature, principi di infarto e attacchi d’ansia.
Bologna
A Bologna molti sono scesi in strada appena avvertita la scossa: evacuate tutte le scuole che oggi resteranno chiuse. Due parchi della città sono stati individuati come aree di soccorso per chi non vuole restare in casa.
La situazione in Lombardia
Sono circa 1350 le persone evacuate in Lombardia. Per i primi soccorsi la-Regione ha inviato due colonne mobili della protezione civile aMoglia e San Giacomo delle Segnate, attrezzate con cucina da campo e il necessario per allestire due tendopoli da 250 posti. Per accogliere le famiglie di sfollati sono stati reperiti altri 800 posti letto in vari comuni del Mantovano, la zona più colpita. Ingenti i danni a monumenti e chiese. Tra i più rilevanti c’è anche la parte alta dellachiesa nel centro storico di Moglia che è crollata. A San Giovanni del Dosso sono crollati il timpano della chiesa e parte del campanile. A Carbonara di Po il sindaco ha deciso di tenere chiuse le scuole così come a Castellucchio, Pegognaga, Pieve di Coriano, Revere, Roncoferraro, Sermide e Suzzara. A Schivenoglia 1280 evacuati.
Mantova e il Veneto
In vari comuni della Bassa si registrano crolli. E gli sfollati sono 1300. A Mantova è crollato il cupolino del campanile della basilica palatina di Santa Barbara annessa a Palazzo Ducale. Rilevati danni anche a Palazzo Tè e al Museo Diocesano nonché in altri palazzi del centro storico. Anche nel Veneto la tragedia è stata sfiorata. Molti i danni a chiese e monumenti nella regione, soprattutto a Padova, e il conteggio di una vittima. E a Vicenza, il sindaco Achille Variati, ha preso in considerazione la possibilità di chiudere e scuole nei prossimi giorni se si dovessero verificare nuove scosse.
Milano
Alla prima, intensissima scossa delle 9 ieri mattina i centralini di vigili del fuoco e polizia urbana a Milano sono stati intasati dalle telefonate dei cittadini. In alcuni casi le persone sono uscite anche dalle abitazioni per lo spavento. Tra gli edifici evacuati immediatamente il Pirellone e gli uffici del Comune. Crepe si sono formate nella scuola Tito Lucrezio Caro, in zona Ticinese. Situazione analoga in via Bellini (angolo Vespri siciliani) e in via Bottelli: in questi ultimi edifici scolastici saranno necessari approfonditi controlli da parte dei vigili del fuoco. Secondo la Provincia in tutto sono otto le scuole evacuate per le verifiche. Controlli di staticità anche alla basilica di San Lorenzo. La circolazione dei treni delle tre linee metropolitane è stata interrotta per alcuni minuti per consentire le verifiche agli impianti mentre particolarmente critica è rimasta per alcune ore la situazione dei collegamenti ferroviari da Milano verso Bologna.
Sospesa la partita dell’Italia
L’amichevole di calcio tra Italia e Lussemburgo in programma ieri a Parma è stata sospesa .
Lutto nazionale
Una giornata di lutto nazionale sarà molto probabilmente proclamata per il 4 giugno mentre da più parti si sollecita l’annullamento della sfilatacelebrativa del 2 giugno.
Agroalimentare in ginocchio
Salgono almeno a mezzo miliardo i danni stimati nell’agroalimentare dalla Coldiretti tra nuovi crolli e lesioni degli edifici rurali (case, stalle, fienili), di capannoni e stabilimenti di trasformazione, danni ai macchinari e un totale di circa un milione di forme di Parmigiano Reggiano e Grana Padano rovinate a terra dopo le ultime scosse che hanno provocato altri crolli delle «scalere», le grandi scaffalature di stagionatura.
L’aumento della benzina
Il Consiglio dei ministri convocato per oggi delibererà con ogni probabilità la deroga al patto di stabilità per venire in soccorso delle popolazioni terremotate. Ma le risorse per fronteggiare i danni e gli interventi del terremoto in Emilia potrebbero arrivare anche da un mini- aumento dell’accisa sulla benzina, una delle diverse ipotesi che sarà sul tavolo della riunione.
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