Il Tricolore? La sinistra lo odiava e ora lo brandisce contro il governo

La sinistra italiana è storicamente anti-patriottica e identificava il Tricolore col fascismo, mentre oggi lo usa come vessillo contro la riforma sull'autonomia differenziata

Il Tricolore? La sinistra lo odiava e ora lo brandisce contro il governo
00:00 00:00

"Scenderemo con i Tricolori in piazza martedì prossimo 18 giugno a Roma, piazza Santi Apostoli”. L’annuncio di Giuseppe Conte è arrivato ieri via social ed è stato subito accolto dalle altre forze d’opposizione della coalizione giallorossa. Una manifestazione per dire no all’autonomia differenziata e “a questo clima intimidatorio, a queste aggressioni".

Non ci sarebbe nulla di strano se non fosse se questo amore della sinistra per la bandiera italiana sia un po’ pretestuoso e tardivo. Storicamente, infatti, la sinistra italiana è sempre stata anti-patriottica. “Quando ero ragazzo c'erano solo due tipi di cortei: quelli con le bandiere rosse e quelli con le bandiere tricolori. I primi erano comunisti, i secondi fascisti”, scrisse nel 2006 Piero Sansonetti, all’epoca direttore di Liberazione. Sempre nello stesso articolo, parlando dei festeggiamenti per la vittoria dell’Italia nel Mondiale di calcio, Sansonetti criticava“quei cortei notturni con troppi tricolori” in cui vedeva “una grande componente nazionalista e, in parte, persino xenofoba”. Fabrizio Rondolino commentò per La Stampa questo editoriale con articolo dal titolo molto esplicativo: Il Tricolore non sventola a sinistra”. Nell’articolo ricordava senza troppi giri di parole che: “La sinistra italiana, a partire almeno dagli anni Trenta, si costituisce e si definisce (anche) come anti-italiana: fisicamente risiede in Francia o a Mosca, culturalmente è europea e cosmopolita, politicamente è antifascista e antinazionalista".

Tornando indietro di qualche anno, precisamente nel 2002, l’allora presidente della Regione Lazio Francesco Storace fu duramente criticato dal centrosinistra locale e nazionale per aver regalato ai bambini una sorta di “kit patriottico” contenente la bandiera italiana e un cd con l’inno d’Italia e a poco valsero i tentativi di spiegare che il Tricolore era un simbolo in cui tutti si sarebbero dovuto e potuti riconoscere. La sinistra replicò che un simile gesto non sarebbe dovuto avvenire in piena campagna elettorale, mentre il centrodestra mise in luce l’antipatriottismo dell’opposizione. Un anno dopo, i sindaci di centrosinistra di Roma e Napoli invitano i propri concittadini a esporre il Tricolore in memoria delle vittime della guerra in Iraq e Il Riformista ricorda i pregiudizi che ci sono sempre stati a sinistra verso la bandiera, disprezzata fino a quel momento perché considerata materiale da ultras e un "gadget feltriano". Nel 2009, invece, Vauro, con una delle sue vignette mandate in onda dalla trasmissione ‘Annozero’ irrise i militari italiani della Folgore che persero la vita in Afghanistan e criticò il fatto che sulle loro bare era stata posta la bandiera italiana, mentre i morti sul lavoro “solo casse e niente tricolore”.

Franco Zeffirelli, 2011, intervistato dal quotidiano Il Giorno sulle polemiche nate sul tricolore in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, ricorda: “Nel 1961 ero a Londra a fare Romeo e Giulietta, ma ricordo che c’era grande entusiasmo quando veniva sventolato il tricolore. Qualcuno addirittura temeva di essere scambiato per fascista. E gli esponenti della sinistra, che oggi mettono la coccarda all’occhiello, allora non cantavano l’inno di Mammeli con entusiasmo”.

Più recentemente, invece, lo scrittore di sinistra Fulvio Abbate nel 2021, in un articolo pubblicato sull'HuffPost dal titolo ‘Se il Tricolore appare di destra’ ha ricordato come il Tricolore servisse “a connotare in termini classicamente segnaletici soprattutto le manifestazioni della destra diffusa, così fin dagli anni del Movimento sociale italiano".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica