Uniti solo nella lotta contro l'avversario politico. La mozione di sfiducia nei confronti del vicepremier Matteo Salvini depositata da Carlo Calenda è stata firmata anche da Elly Schlein, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Una mossa puramente velleitaria e propagandistica.
Sebbene non abbiano assolutamente i numeri per sfiduciarlo, Azione, Pd, M5S, Verdi e Sinistra Italiana si sono schierati tutti appassionatamente insieme per chiedere a Salvini di chiarire i rapporti tra la Lega e Russia Unita, il partito di Vladimir Putin con il quale il Carroccio nel 2017 avrebbe stipulato un accordo di collaborazione. “Basta tolleranza verso chi, ricopre cariche di governo, ma è alleato politico di efferati dittatori", ha scritto Carlo Calenda su X augurandosi l'intervento di Giorgia Meloni e Antonio Tajani "per imporre a Salvini di fare chiarezza".
Nella mozione, visionata da LaPresse, si ricorda che il 6 marzo 2017 il leader del Carroccio firmò un accordo con "Sergei Zheleznyak, vicesegretario generale del Consiglio per le relazioni internazionali del partito politico russo 'Russia Unita' afferente al Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin". Tale accordo "aveva una durata pari a cinque anni e - si legge ancora nella mozione - si è automaticamente rinnovato il 6 marzo 2022, successivamente, quindi, all’invasione russa dell’Ucraina; negli anni, l’esistenza dell’accordo è stata citata e riportata più volte anche in sedi pubbliche e interviste rilasciate dallo stesso ministro Salvini, il quale non ha ad oggi ancora mai smentito né i contenuti dell’accordo né abbia prodotto il documento che notifichi alla controparte russa l’intenzione di cessazione dello stesso".
L'accordo prevedeva che le due parti promuovessero "lo scambio di esperienze in attività legislativo" e, secondo le opposizioni, nonostante la Lega abbia precisato in questi giorni che l'accordo non è mai stato realmente portato avanti, risulta che"il ministro Salvini non ha mai agito formalmente al fine di interrompere il rapporto di collaborazione con l’entità politica del Presidente Vladimir Putin". Il deputato calendiano Matteo Richetti sintetizza così il nodo della questione: "Se quell'accordo con il partito di Putin - dice - è ancora in vigore la cosa non è solo gravissima, ma lo rende incompatibile con la permanenza al governo". Frasi roboanti che, però, non spaventano il vicepremier e ministro dei Trasporti.
Matteo Salvini, dal canto suo, parlando a margine del suo tour elettorale a Cagliari, replica: "Sarà la quindicesima mozione di sfiducia che la sinistra propone in questi anni. L'opposizione fa il suo mestiere, se vanno avanti con le mozioni di sfiducia, vuol dire che per loro va bene così, non è un problema per me".
E ha aggiunto: "Mi hanno anche mandato a processo e ringrazio l'alto spirito di democrazia della sinistra italiana, che manda processo un ministro dell'interno per aver mantenuto l'impegno preso con gli italiani, contrastando il traffico di esseri umani".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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