Il "sondaggio" di Beppe Grillo col blitz di mercoledì scorso a Bruxelles e il pranzo con Nigel Farage per portare i Cinque Stelle nel gruppo euroscettico Efd guidato dal leader Ukip ha scatenato la sollevazione degli attivisti stellati. Il comico, però, non è disposto a fare marcia indietro. E, dalle colonne del Daily Telegraph, ha difeso Farage assicurando che non è razzista: "Ha senso dello humour e dell’ironia". Secondo il leader del M5S sono diversi i punti in comune fra i due partiti, a partire dall’immigrazione. Cinque Stelle e Ukip hanno già nominato due negoziatori per continuare il confronto in tempi rapidi ed "entro poche settimane" potrebbe essere trovato "un pragmatico accordo" per quello che fonti dell’Efd definiscono "un semplice matrimonio di convenienza".
"In questo momento stiamo discutendo e negoziando con Grillo un possibile accordo - puntualizza Farage - ma nessuna conclusione è stata raggiunta". Per tranquillizzare gli inquieti del M5S, ambienti vicini all'euroscettico inglese si sono affrettati a spiegare che l'alleanza si dovrebbe basare "sulla assoluta libertà" e "non su una proposta politica comune". Insomma, sarebbe solo uno strumento da utilizzare per "fare guai" a Bruxelles, per poter avere peso all'europarlamento dove, a differenza dei parlamenti nazionali, solo i deputati iscritti a un gruppo, che può essere formato solo aggregando partiti di almeno sette diversi Paesi, partecipano alla spartizione delle presidenze delle commissioni e dei dossier legislativi. "È una mossa tattica - ha spiegato il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio - serve per calendarizzare provvedimenti e eleggere vicepresidenti del parlamento e presidenti di commissione che poi incidano nelle scelte". L'accordo tra Farage e Grillo porterebbe alla nascita di una formazione da oltre cinquanta parlamentari. Il tutto mentre i Verdi europei che, per voce di un esponente tedesco avevano escluso ogni possibilità di accogliere gli euroscettici di Grillo, sembrano ora più possibilisti (quanto meno a portare avanti i primi "contatti").
Nelle prossime settimane andranno avanti anche le grandi manovre della guerra tra Farage e Marine Le Pen. Convervatore liberale lui, nazionalista lei. Entrambi anti europeisti convinti. Due anime incompatibili di una stessa destra euroscettica. Il leader dell'Ukip riconosce alla francese di aver "cambiato l'immagine fascista" del Front National, ma ancora non abbastanza perché sia accettabile nel Regno Unito. Inevitabile, dunque, la creazione di due gruppi euroscettici a Strasburgo. Dopo il divorzio della Lega Nord, che ha optato per l'alleanza con la Le Pen, l'olandese Geert Wilders, l’austriaco Heinz-Christian Strache ed i fiamminghi del Vlaams Belang, fedeli allo Efd (Europe of Freedom and Democracy) sarebbero rimasti i danesi del Partito del popolo, i Veri finlandesi, i lituani di "Ordine e Giustizia". A completare la squadra potrebbero, poi, arrivare i calvinisti olandesi di Sgp ed il ceco Petr Mach di Svobodni.
Negli incontri tra Ukip e M5S si parlerà anche di programma. È vero che l'alleanza sarà libera, ma i grillini vogliono dal proprio leader qualche certezza in più. E il comico prova a dargliela pubblicando sul blog il programma politico dell'Ukip. "Farage vuole controllare i flussi migratori in Europa come noi - assicura - non è vero che è razzista, come io non sono il fascista e nazista che descrivono i giornali italiani". E è per questo, a suo dire, che Farage non ha voluto allearsi con la Lega Nord che sull’immigrazione propone "politiche molto più drastiche". Ad ogni modo l'ultima parola spetterà agli iscritti del forum online.
Nel Codice di comportamento per gli eletti M5S a Strasburgo c'è infatti scritto che per le alleanze proposte da Grillo "dovrà esserci la ratifica tramite il voto della Rete". Un passaggio che potrebbe giocare brutti scherzi al comico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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