"Tribunale come un centro sociale". Affondo di Salvini contro i giudici pro-migranti

Il leader leghista contro alcuni giudici in riferimento alla gestione dei flussi migratori. "Fanno politica". E sul caso Open Arms: "Se fossi condannato, problema per l'Italia"

"Tribunale come un centro sociale". Affondo di Salvini contro i giudici pro-migranti
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"Usano il tribunale come un centro sociale". Matteo Salvini si è sfogato così nei confronti di quei magistrati - una piccola parte, ha poi tenuto a precisare - che a suo avviso "fanno politica". All'indomani della manifestazione della Lega in suo sostegno nell'ambito del caso Open Arms, lo stesso vicepremier e leader leghista è tornato a parlare della gestione dei flussi migratori e a criticare i giudici che oggi chiedono una condanna a suo carico.

Caso Open Arms, cosa ha detto Salvini al Tg1

"Risolvere il problema dei migranti è quello che ho fatto. Lo avevo promesso agli italiani: contrastare scafisti e trafficanti di esseri umani, perché, ricordo agli italiani, che ogni viaggio su barchini e barconi costa circa 5mila dollari, e i trafficanti usano quei soldi per comprare armi e droga", ha affermato Salvini in un'intervista rilasciata al Tg1. Il vicepremier ha quindi rivendicato le proprie scelte politiche, facendo poi riferimento al processo nel quale oggi si trova coinvolto a Palermo. "Promisi di bloccare gli sbarchi, bloccammo gli sbarchi, riducemmo del 90% l'arrivo dei clandestini, riducemmo il numero dei morti in mare. Risultato? Una procura chiede, a carico di Matteo Salvini, sei anni di galera e un milione di euro di risarcimento danni nei confronti dei poveri clandestini che avrei turbato".

L'allusione del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti è al processo Open Arms, nell'ambito del quale è imputato con l'accusa di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. "Io rispetto la magistratura, ci sono più di 9mila magistrati in Italia, una piccola parte di questi fanno politica, usano il tribunale come un centro sociale", ha bacchettato lo stesso Salvini, esprimendo un convincimento non certo inedito da parte sua ma comunque tranchant e destinato quindi a far discutere. E ancora, rivolgendosi ad alcuni giudici, il vicepremier ha incalzato: "Se non sono d'accordo con le politiche di controllo dei confini che tutto il mondo sta portando avanti, si candidino con Rifondazione comunista e vengano eletti, ma fino a che indossano una toga devono rappresentare tutti gli italiani, non solo quelli che stanno a loro simpatici".

"Qualora fossi condannato - ha aggiunto Salvini sul caso Open Arms - il problema non sarebbe mio ma per l'Italia, perché dal giorno dopo scafisti e trafficanti saprebbero dove arrivare". Il leader del Carroccio ha quindi ribadito le medesime critiche in riferimento all'accordo tra Italia e Albania sui migranti. "Se diciamo che non possiamo espellere nessuno, se qualcuno di questi dodici domani commettesse un reato, rapinasse, stuprasse, uccidesse qualcuno, chi ne paga le conseguenze? Il magistrato che li ha riportati in Italia?", ha detto Salvini al Tg1 a proposito dei dodici migranti che erano nei centri albanesi e sono stati rilasciati. E ancora: "Noi siamo pagati dagli italiani per risolvere problemi, quindi non abbiamo tempo da perdere litigando, ma se qualche magistrato ribalta le elezioni con interpretazioni politiche e se qualcuno mette in galera un italiano innocente vorrei che quei magistrati che hanno rovinato la vita a decine di migliaia di italiani ne pagassero le conseguenze".

"Vorrei sapere perché tra tutti i lavoratori che pagano per i loro errori, solo i magistrati non pagano mai", ha quindi aggiunto polemicamente il leader leghista, che ha concluso il proprio intervento al Tg1 con lo sguardo alle azioni del governo: "Stiamo approvando una legge di bilancio che aumenta gli stipendi a lavoratori e lavoratrici dipendenti fino a 40 mila euro di stipendio all'anno. Vogliamo aumentare gli stipendi con la flat tax anche alle partite Iva quindi non abbiamo tempo da perdere litigando".

"Comizio delirante". Pd contro Salvini al Tg1

Il contraddittorio alle parole di Salvini è arrivato puntualmente dal Pd, che ha messo nel mirino anche il Tg1, reo di aver dato la parola al vicepremier e ministro dei Trasporti su alcune questioni di stretta attualità. "Oggi il ministro della Giustizia. Stasera il vicepremier. Siamo all'attacco frontale ai poteri dello Stato e allo stato di diritto. Attaccare la magistratura è grave, farlo in prima serata dalla prima rete del servizio pubblico, se possibile, è ancora più grave", hanno commentato i capigruppo del Pd alla Camera e al Senato Chiara Braga e Francesco Boccia e il capo delegazione al Parlamento europeo Nicola Zingaretti. Poi le critiche al servizio pubblico: "La Rai stasera si è trasformata in palcoscenico di Matteo Salvini che, a nome del governo, fa un comizio delirante di quattro minuti contro ogni principio costituzionale".

"La prima azienda culturale del Paese - hanno concluso gli esponenti dem - non può trasformarsi in un megafono per la propaganda becera e populista di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Un megafono che amplifica messaggi anticostituzionali che mirano a minare l'equilibrio dei poteri previsto dalla Carta Costituzionale".

Durissima anche Elly Schlein, che sulla piattaforma X ha attaccato: "Al Tg1 comizio delirante di Salvini che attacca i giudici che fanno il loro lavoro secondo le leggi e la Costituzione. Rai svilita a megafono di un governo che vuole smontare la separazione dei poteri attaccando la magistratura. Non è possibile, non glielo permetteremo".

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