Come d'abitudine Diego Della Valle parla senza peli sulla lingua. E questa volta nel mirino del patron di Tod's finiscono tre ministri dell'esecutivo del suo amico Matteo Renzi. "Ho incontrato cinque ministri, di cui due bravi e tre emeriti deficienti", ha detto l'imprenditore marchigiano a Giorgio Mulè e Alfonso Signorini, tra le risate del pubblico, a un evento di "Panorama d’Italia" ad Ancona.
Ma Della Valle è un fiuem in piena ed esterna a 360 gradi dalla politica al calcio, dall'economia allo scandalo mazzette che ha travolto prima Expo e poi il Mose. "Spero che Expo cambi la marcia. Pensate che danno è stato fatto alla nostra immagine agli occhi degli investitori. L'Italia non è solo un Paese di tangentari con alla guida dei bravi ladri", ha detto l'imprenditore. "Il mondo delle belle arti è complicato, ci sono professori un pò della mutua che sostengono che gli interventi li deve fare lo Stato, il quale poi non li fa", ha spiegato Della Valle a proposito della sua esperienza di sponsorizzazione del Colosseo. Un’operazione senza ricadute commerciali - ha insistito - fatta "dalla mia famiglia perchè siamo orgogliosi di essere italiani". Le polemiche "ci hanno fatto perdere tre anni - ha aggiunto - e un partner interessato a intervenire su Pompei si è tirato indietro". Eppure mister Tod’s è convinto che la ripresa partirà dal turismo culturale, «gli stranieri vengono qui per vedere le
538em;">nostre bellezze, e poi bisogna farli mangiare e dormire. Ci vorrebbe uno sportello unico per gli imprenditori interessati a investire in questo settore".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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