In Vaticano è quasi tutto pronto per il Conclave. Stamani è stato installato il comignolo esterno sul tetto della Cappella Sistina. E' collegato alla stufa da cui partirà la fumata nera o bianca, a seconda dell'elezione o meno del nuovo pontefice. Martedì mattina nella Basilica di San Pietro si terrà la messa "pro eligendo pontifice" aperta ai fedeli e, nel primo pomeriggio, i 115 cardinali elettori si raccoglieranno nella Cappella Paolina del Palazzo Apostolico. Seguirà la solenne processione dei porporati alla Sistina. I cardinali giureranno tutti insieme fedeltà alla costituzione apostolica e l'impegno al segreto. Il maestro delle celebrazioni intimerà poi "l'Extra omnes" (fuori tutti) e chi non fa parte del corpo elettorale dovrà uscire. A quel punto il Conclave avrà ufficialmente inizio. Per essere eletto Papa il successore di Benedetto XVI deve ottenere almeno i 2/3 dei voti (settantasette).
In attesa di martedì i cardinali hanno tre giorni di tempo per proseguire i loro incontri, discutere nelle congregazioni e negli incontri informali e tessere le alleanze intorno ai nomi dei "papabili". Gli oltre 150 cardinali presenti a Roma in questi giorni sono riuniti nell’Aula del Sinodo per la nona Congregazione Generale della Sede Vacante. È possibile che sia anche l’ultima di queste riunioni, ovvero che tornino a riunirsi anche lunedì, giornata della vigilia del Conclave. Secondo le ultime indiscrezioni che trapelano dal Vaticano la Curia punterebbe sul brasiliano Odilo Pedro Scherer, arcivescovo di San Paolo del Brasile. Molto quotato Angelo Scola, arcivescovo di Milano, sul quale al momento convergono soprattutto i cardinali stranieri. In "pole position" anche due americani, Tim Dolan (New York), Sean O'Malley (Boston) e Donald Wuerl (Washington). Al di là dei nomi il blocco degli undici cardinali statunitense pare molto coeso e determinato a esecitare un ruolo forte.
Vediamo alcune regole sulla votazione: se il numero delle schede non corrisponde al numero degli elettori, bisogna bruciarle tutte e procedere subito ad una seconda votazione. Se invece corrisponde al numero degli elettori, segue lo spoglio. Una volta concluso lo spoglio delle schede, gli scrutatori fanno la somma dei voti ottenuti dai vari nomi e li annotano su un foglio a parte. L’ultimo degli scrutatori, man mano che legge le schede, le perfora con un ago nel punto in cui si trova la parola "Eligo", e le inserisce in un filo, in modo tale che possano essere più agevolmente conservate. Al termine della lettura dei nomi, i capi del filo vengono legati con un nodo, e le schede così vengono poste in un recipiente. Segue la terza ed ultima fase, detta anche post-scrutinio, che comprende: il conteggio dei voti, il loro controllo e la bruciatura delle schede. Gli scrutatori sommano tutti i voti che ciascuno ha riportato, e se nessuno ha raggiunto i due terzi dei voti in quella votazione, il Papa non è stato eletto (fumata nera). Se invece i numeri ci sono dal comignolo della Cappella Sistina uscirà la fumata bianca e il suono delle campane indicherà che il nuovo pontefice è stato scelto.
Secondo padre Lombardi la prima fumata potrebbe avvenire intorno alle 19 di martedì. A partire dal giorno dopo sono invece previsti quattro votazioni, due al mattino e due al pomeriggio.
Le schede delle votazioni per il nuovo Papa non verranno bruciate dopo ogni singola votazione tranne che il Pontefice non sia eletto, ma solo al termine della seconda votazione, cioè intorno alle 12, e dopo la quarta, cioè alle 19. Ovviamente se c’è l’elezione al primo scrutinio la fumata bianca sarà intorno alle 10,30 e se al terzo intorno alle 17,30, come avvenne nel caso di Papa Ratzinger il 19 aprile 2005.
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