Da Vendola e Di Pietro ultimatum a Bersani: "Subito gli stati generali"

Il centrosinistra traballa. Nichi e Tonino mettono alle strette Bersani per non essere fagocitati dal Movimento 5 Stelle VIDEO: Crozza prende in giro Bersani

Da Vendola e Di Pietro  ultimatum a Bersani: "Subito gli stati generali"

Va a finire che, dopo la batosta incassata dal Partito democratico alle recenti elezioni amministrative, Nichi Vendola e Antonio Di Pietro alzano la voce per far sì che il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo non rosicchi altri voti al centrosinistra. I leader di Sel e Idv guardano alle politiche. Sia che l'appuntamento arrivi in anticipo sia che cada a fine legislatura, il prossimo appuntamento elettorale rischia seriamente di "incoronare" il comico genovese nell'olimpo della politica romana. Proprio per questo il governatore pugliese e l'ex pm di Mani Pulite hanno lanciato un vero e proprio ultimatum al segretario democratico invitandolo a convocare - quanto prima - gli stati generali della sinistra.

La foto di Vasto torna di nuovo ad occupare la scena, ma questa volta si tratta di una photo oppotunity virtuale. È quella scattata a In Onda a Vendola e Di Pietro con al centro Pier Luigi Bersani che, però, è solo una sagoma di cartone. I conduttori del talk show Nicola Porro e Luca Telese avevano invitato anche il leader pd che, però, ha declinato anche l’offerta di rilasciare una piccola intervista. Così a In Onda si è deciso di mettere al centro del proscenio una sagoma raffigurante un "finto" leader del Pd che Vendola ha scherzosamente abbracciato, mentre Di Pietro lanciava la data vera della nuova Vasto, dal 21 al 23 settembre.

La minaccia è concreta. "Convochiamo gli stati generali del futuro, del centrosinistra come luogo per salvare il Paese. Bersani dice no? Io e Di Pietro apriamo il cantiere, cominciamo lo stesso da soli", ha spiegato Vendola ai microfoni di In onda. Tanto il leader del Sel quanto Di Pietro propongono, ormai da giorni, di andare oltre la "foto di Vasto" coinvolgendo ampie fette della società civile ma rilanciando quel progetto vincente di centrosinistra. Proprio il leader dell'Italia dei Valori aveva provato a tirare dentro anche Grillo che però ha subito declinato l'invito. Secondo Vendola, in vista delle politiche la sinistra deve "costruire un’alleanza molto più vasta con alleati" che al momento non si collocano all'interno del quadro politico. "Io voglio sapere qual è l’idea, qual è il programma per l’Italia - ha avvertito il leader del Sel - altrimenti è solo un balletto dell’alleanzismo e delle formule non me frega niente". Vendola non fa il nome di Bersani, ma è proprio il leader democratico che ha in mente: ancora combattuto tra saldare l'alleanza con la sinistra radicale oppure aprire ai centristi, il segtretario pd si sta logorando all'interno di un'alleanza che non tiene più. Anche all'interno del partito di via del Nazareno si moltiplicano i malumori per i tentennamenti nello stringere le alleanze.

Vendola e Di Pietro vogliono premere sull'acceleratore. La vittoria del grillino Federico Pizzaroti è stata una doccia d'acqua gelida per i due leader che, aldilà di Parma, possono vantare i triondi di Genova con Marco Doria (Sel) e di Palermo con Leoluca Orlando (Idv). Di Pietro e Vendola sanno, tuttavia, che devono fare di più. Tra i palazzi romani circolano, infatti, sondaggi che danno il Movimento 5 Stelle intorno al 15% di preferenze. Lo stesso governatore fa sapere che ha aspettato i risultati delle amministrative per muoversi. Adesso, anziché di pensare alle logiche di potere, Di Pietro e Vendola chiedono a Bersani di lavorare sui contenuti. "Stiamo parlando di numeri e formule dei quali ai cittadini non frega niente - ha spiegato il leader dell'Italia dei Valori - io chiedo un programma chiaro e preferisco stare fuori dal grumo di potere di chi si guarda allo specchio e pensa di rappresentare il Paese mentre rappresenta solo se stesso".

Mentre Di Pietro ha in mente una sinistra giustizialista, Vendola parla all'ala più radicale rievocato un centrosinistra che, a detto dello stesso governatore, "avrebbe vinto di più alle amministrative se fosse stato vivo come soggetto politico nazionale". Da qui la proposta di indire gli stati generali del centrosinistra.

"Non m’interessa il giochino di guadagnare potere d’interdizione - ha commentato Vendola - la mia partita è quella di trasformare la qualità politica di una proposta di centrosinistra". Pur continuando a temporeggiare, Bersani sa che l'alleanza com'era concepita nella foto di Vasto non ha più ragion d'essere. E ha pure i giorni contati.

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