Inchiesta Liguria, interrogatorio finito: Toti non risponde al gip. Il legale: "Dimissioni? Ci sta pensando"

L'avvocato: "È pronto a difendersi dalle accuse". Per il Viminale è senza fondamento la richiesta di una commissione d'indagine

Inchiesta Liguria, interrogatorio finito: Toti non risponde al gip. Il legale: "Dimissioni? Ci sta pensando"
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Nessuna risposte e nessuna dichiarazione spontanea. Questa la linea scelta da Giovanni Toti per l'interrogatorio di garanzia davanti al gip Paola Faggioni. Attualmente agli arresti domiciliari, il governatore della Liguria si è avvalso della facoltà di non rispondere "dicendo che stiamo leggendo un fascicolo piuttosto corposo di circa 9mila pagine e abbiamo anticipato ai pm presenti la nostra intenzione a prossima settimana di chiedere l'interrogatorio, di farci interrogare", ha confermato l'avvocato Stefano Savi, che non ha depositato memorie. Una battuta anche sull'ipotesi di dimissioni, Toti sta valutando il da farsi: "Ci starà pensando ma come potrete immaginare e come avevo già detto questa è una decisione politica che una persona che è inserita in un contesto politico non può certo prendere da sola, senza avere un confronto".

Apparso tranquillo e convinto di motivare la sua innocenza, Toti chiederà "la revoca della misura perché ci sono esigenze di carattere personale ma anche c'è anche il bisogno di un confronto diretto con il mondo della politica". L'avvocato farà istanza di revoca, in caso di fumata nera è pronto a ricorrere al Riesame. L'esperienza sta lasciando il segno, ha aggiunto il legale, ma il governatore è molto impegnato nella lettura di questo fascicolo perché è sua intenzione "offrire una ricostruzione difensiva ai pubblici ministeri che dia spiegazione dei fatti che gli sono contestati".

È destituita di ogni fondamento giuridico la richiesta rivolta al Viminale di valutare l’invio di una commissione di indagine presso la Regione Liguria. Così il ministero dell’Interno in merito all’invito avanzato da alcuni membri dell’opposizione a proposito dell’inchiesta per corruzione che ha portato all’arresto di Toti. La richiesta è stata motivata con un riferimento a quanto ipotizzato per il comune di Bari. Ma il Viminale ha evidenziato di non avere il potere di valutare o attuare il commissariamento: “Non esiste infatti una norma di legge che attribuisca tale facoltà al Viminale nei confronti di una Regione”. In altri termini, il ministero guidato da Matteo Piantedosi non può intervenire: per le Regioni non funziona come per i Comuni.

Niente commissione, la Liguria andrà avanti con Alessandro Piana, vice di Toti. L’articolo 41 dello Statuto della Regione, infatti, al comma 2 recita che “il vicepresidente sostituisce il presidente in caso di impedimento temporaneo”.

Il governatore attualmente è ai domiciliari per corruzione nell’ambito della maxi inchiesta delle procure di Genova e Savona e dovrà spiegare intercettazioni, finanziamenti ricevuti, presenze sinistre alle cene elettorali, rapporti di potere con il territorio e le sue imprese per gestire il porto.

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