"Sei sostenuta...", "E tu dicevi di essere inadatto". Scontro Giachetti-Raggi nel 2016 per Roma

La corsa al sindaco della Capitale vide il suo apice nel giugno di sette anni fa nello studio di Lucia Annunziata: tante frecciatice reciproche caratterizzarono i due candidati al ballottaggio

"Sei sostenuta...", "E tu dicevi di essere inadatto". Scontro Giachetti-Raggi nel 2016 per Roma
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Ci era voluto un po' di tempo, ma alla fine - proprio in zona Cesarini - Virginia Raggi e Roberto Giachetti riuscirono a guardarsi faccia a faccia in occasione del ballottaggio delle elezioni comunali a Roma. 12 giugno 2016: da una parte c'è una candidata sindaco poco (o per niente) conosciuta a livello nazionale come la consigliera capitolina del Movimento Cinque Stelle, dall'altra uno storico esponente del centrosinistra che, mi prima di approdare nel Partito Democratico, aveva già attraversato altri partiti come i Radicali e i Verdi. I due si giocano il tutto per tutto nel confronto finale che va in onda su Rai3, a In mezz'ora di Lucia Annunziata, quando ormai mancano pochissimi giorni allo scontro conclusivo alle urne del 19 e 20 giugno.

Il botta e risposta senza esclusione di colpi parte dal caso più spinoso che aveva caratterizzato tutta la campagna elettorale: le Olimpiadi da organizzare per il 2024. La Raggi era nettamente per un no (abbastanza) convinto: "Vediamo cosa succede a novembre con la prima decisione (sui Giochi e poi vediamo. Il mio è un no oggi, un no per il momento". Giachetti non riesce a credere alle proprie orecchie: "Non si capisce se è per il sì o per il no. Aveva detto che era una scelta criminale. Il 'no per il momento' è un no - sostiene senza alcun indugio il candidato del Pd - perché le Olimpiadi se non le facciamo tra otto anni non le facciamo più. I dubbi ce li possono avere i cittadini, chi amministra no, perché sennò la città rimane ferma come accaduto per anni".

Traffico, buche, mezzi pubblici, Acea, partecipare, campi rom: sono tanti poi gli argomenti che vengono affrontanti dai due aspiranti alla poltrona più importante del Campidoglio. Dopo di che si arriva alla questione dei voti in libera uscita in vista del ballottaggio. Alla Raggi che ricordava il coinvolgimento nell'inchiesta di Mafia Capitale di Salvatore Buzzi - considerato non esattamente lontano dal Partito Democratico - Giachetti risponde: "Ricordo che la maggior parte degli affari quelle cooperative li hanno fatti durante la giunta Alemanno e Alemanno ha appena detto che voterà la Raggi - è la sua puntura di spillo -. Va bene tutto e tutto è legittimo, ma chi ha lasciato Roma in queste condizioni appoggia la Raggi. Va benissimo, ma basta non fare schifiltosi". La futura sindaca di Roma ribatte prontamente: "È incredibile che parli di appoggio di Alemanno a me chi ha fatto un accordo con Verdini, Bertolaso, Berlusconi e Marchini", etichettando il tutto come un "nuovo patto del Nazareno all'amatriciana".

Si arriva, infine, a un giudizio politico e umano reciproco chiesto dalla conduttrice. Giachetti dice che, di Raggi, gli preoccupa il fatto di avere "eccessivi tentennamenti, cioè è concentrata più sul no che sul sì". Il parere della consigliera sul suo sfidante diventa invece il seguente: "Penso che il massimo momento di onestà di Giachetti fu quando disse in radio che non aveva le qualità per fare il sindaco di Roma. Poi qualcuno lo chiamò e gli fece cambiare idea, lo stesso che ha chiamato i consiglieri di Marino per farli dimettere".

Una settimana dopo i seggi decreteranno un netto successo, più che mai annunciato della grillina, contro il dem ottenendo più del 67% dei voti: Roma verrà amministrata dai 5 Stelle per i successivi cinque anni e mezzo.

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