Tutto è iniziato quando pochi giorni fa Giuseppe Conte ha incontrato a Bruxelles i vertici europei del gruppo Verdi/Ale. Il leader del M5s ha sottolineato la vicinanza politica con la formazione politica guidata dal belga Philippe Lamberts e dalla tedesca Terry Reintke, su temi quali la giustizia ambientale e la giustizia sociale, e al contempo ha preso le distanze con l’alleanza, fatta in passato, con l’Ukip di Nigel Farage.
Il giorno dopo il capogruppo dei Verdi al Parlamento europeo, Philippe Lamberts, in una nota ufficiale, ha fatto sapere di non aver preso alcun impegno per una futura cooperazione nel Parlamento Ue, pur mantenendo i canali di comunicazione con i 5 stelle: "Qualsiasi possibile decisione di aderire ai Verdi sarà presa dal Gruppo al momento opportuno”.
Il leader dei Verdi Angelo Bonelli non ha mai digerito i 5 Stelle, che con il loro ingresso in politica hanno prosciugato la lista dei Verdi, proprio nel momento in cui, nelle sue ambizioni, avrebbero potuto spopolare sulla scia del movimento "Friday For Future". Tanto da arrivare addirittura a "spaccare il cocomero" con Fratoianni appena formatosi per le Politiche. Alle Regionali nel Lazio Bonelli si presenta col Pd, e Sinistra Italiana con i 5 Stelle.
Oggi Europa Verde ha tenuto una conferenza stampa durante la quale i co-portavoce nazionali Eleonora Evi e Angelo Bonelli hanno presentato un dossier per scongiurare l'entrata del M5s nel Gruppo parlamentare degli European Greens. Un dossier di 15 pagine dal titolo: "Motivazioni per respingere l’entrata del M5S nel Gruppo Europarlamentare dei Verdi Europei".
Il M5s entrerebbe a far parte del Gruppo europeo dei Verdi con una delegazione di 5 deputati (erano 14 prima della diaspora), divenendo la terza delegazione dopo i tedeschi e i francesi.
"La presenza del M5s potrebbe condizionare la politica dei Verdi in Europa", ha detto Bonelli in conferenza stampa, annunciando insieme a Evi un tour nelle capitali europee, come Berlino e Parigi, per dire no a quest'operazione. "Il Gruppo parlamentare in Europa si riunirà nelle prossime settimane. Ci sono eurodeputati portoghesi che voteranno contro”.
L’accusa che Bonelli rivolge a Conte è di essere a guida di un movimento di finti ambientalisti, e di aver appoggiato, in passato, forze politiche di destra. Al M5s si attribuisce anche la responsabilità di aver aperto la strada alla crisi di governo che ha portato alla caduta del governo Draghi "per un inceneritore a Roma”.
La coportavoce Eleonora Evi puntualizza quanto segue: "In questo momento entrare a far parte della casa dei Verdi a livello europeo per il M5s è conveniente, ma non posso non ricordare il ministro Cingolani con il governo italiano il 19 febbraio 2020”. Ma Cingolani era il ministro dell’ambiente del governo Draghi.
La risposta di Conte non si è fatta attendere: "Non ho capito se Bonelli ha più a cuore le sfide ambientali o la difesa degli interessi di partito. Sono tantissimi anni che fa politica, il consenso che raccoglie è modesto e io penso che lo spazio per la tutela dell’ambiente e la conservazione della biodiversità sia immenso. Pensare di poter rivendicare un monopolio mi sembra fuori luogo. Quindi tutta questa agitazione con accuse anche false non la capisco".
E Bonelli subito replica: "Non capisco perché Conte abbia personalizzato una questione politica posta dai Verdi italiani. In ogni caso, gli rispondo affermando che ho a cuore le sfide ambientali e, per questo, con impegno civico, faccio politica sin da giovane. Le battaglie per l'ambiente e la legalità mi hanno portato una casa bruciata, un'auto incendiata e tante minacce. Veniamo accusati di fare gli interessi di partito quando è proprio Conte che, per interessi del suo partito, sta consegnando la Regione Lazio a una destra che smantellerà il sistema dei parchi del Lazio riducendone i perimetri. Il M5S ha rotto politicamente per l'inceneritore? Ma la diciamo la verità? La Raggi ha autorizzato la quarta linea di incenerimento rifiuti a San Vittore".
"Il consenso dei Verdi è modesto?- insiste Bonelli- Quel consenso modesto di cui parla Conte ha consentito all'Italia di avere la legge sui parchi che ha istituto aree protette nazionali e riserve marine, ha consentito di avere la legge sulla tutela della fauna, sul conto energia e risparmio energetico. Nel 2007 abbiamo eliminato la pena di morte dall'art.27 della Costituzione, nella parte prevista dalle leggi militari, e infine siamo stati i protagonisti della vittoria referendaria contro il nucleare". "Conte, invece, ha governato con il 32% dei consensi e ha fatto condoni edilizi, approvato un Piano clima ed energia che non rispetta gli obiettivi UE, autorizzato a spargere milioni di tonnellate di fanghi tossici sui suoli agricoli. Noi non ci siamo mai alleati con gli xenofobi di Nigel Farage, né con Salvini, con cui ha approvato i decreti contro i migranti e non abbiamo proposto un ministro come Cingolani che ha sabotato la transizione ecologica”.
nella vicenza si mette in mezzo anche la candidata Presidente del Lazio dei 5 stelle Donatella Bianchi: "Ho letto le parole di Bonelli e francamente la sua polemica è abbastanza campata in aria. Mi sarei aspettata che i Verdi scegliessero e insistessero per appoggiare nel Lazio una candidatura realmente ambientalista. Invece con un certo stupore Calenda, grande sponsor di inceneritori militarizzati e ritorno al fossile, ha imposto un suo candidato che evidentemente ha incontrato da parte di Bonelli un sostegno di convenienza, inaspettato tra chi sul tema dell'ambiente ha costruito un'intera carriera politica".
Ma i 5 stelle affondano il colpo: "Allo smemorato Angelo Bonelli ricordiamo che Eleonora Evi, co-portavoce del partito di cui fa parte e oggi al suo fianco durante la conferenza stampa nella sala stampa estera a Roma, è stata per ben 5 anni alleata di Nigel Farage nel gruppo Efdd al Parlamento europeo e su di lui non ha mai espresso nessuna critica. Eleonora Evi è stata anche responsabile Europa di Rousseau ed è stata candidata ed eletta nelle file del Movimento 5 Stelle di Grillo e Casaleggio per ben due volt".
Mario Furore, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, ricorda la storia della socia di Bonelli: “La stessa Eleonora Evi nel 2016 si era espressa contro l'euro dichiarando in una intervista che 'dovremmo liberaci dalle catene della moneta unica che tiene insieme Paesi diversì. Paradossale che l'accusatrice di oggi sia la colpevole di ieri. Nella vecchia politica le giravolte possono pagare, ma i cittadini non dimenticano e non perdonano ipocrisia e doppiezza. La causa ambientalista va allargata e noi siamo pronti a dare il nostro contributo per la salvaguardia del pianeta, la lotta ai cambiamenti climatici e una transizione autenticamente ecologica. Sono questi i temi su cui vogliamo lavorare. Chi ci sta?”.
Interviene anche la delegazione europea dei 5 stelle: “Angelo Bonelli ed Eleonora Evi stanno alimentando una sterile polemica politica, farcita di falsità e bugie, solamente per contrastare l'ingresso del Movimento 5 Stelle nel gruppo dei Verdi europei al Parlamento Europeo. Già nei giorni scorsi abbiamo consegnato a una delegazione dei Verdi europei un documento per ristabilire la verità sul Movimento 5 Stelle e rispondere punto per punto alla ricostruzione palesemente fuorviante e distorta offerta dai due esponenti politici. A breve sul nostro blog pubblicheremo un post per fare trasparenza e chiarezza. Innanzitutto – continua il M5S in Europa – non è assolutamente vero che l'Unione europea abbia bocciato il Piano energia e clima del governo Conte. Il dossier dei Verdi analizza la bozza del 2019, mentre il testo definitivo presentato a Bruxelles nel 2020 fissava dei target addirittura superiori rispetto a quelli stabiliti dalla Ue stessa.
E ancora i Verdi: "I M5S ha approvato una norma, contenuta in un Decreto-legge `Genova´ dell’ottobre del 2018, che permette di spargere su suoli agricoli dei fanghi industriali tossici contenenti elevati livelli di inquinanti, comprese la diossina gli idrocarburi. Che sapore avranno le verdure alla diossina?”.
Rispondono i 5 stelle: "A Ischia, come è noto, non c'è stato nessun condono e l'amnistia fiscale di cui parlano i Verdi italiani era una proposta della Lega che, proprio grazie all'intervento del Movimento 5 Stelle, non è mai entrata nel dl fiscale. Sulla politica estera tutte le contestazioni offerte da Bonelli ed Evi sono imbarazzanti e pretestuose ed è assolutamente falso che il presidente Conte si sia schierato contro le sanzioni alla Russia. Noi non attaccheremo mai nessuno, ma ci difenderemo sempre e in ogni sede da calunnie e menzogne. La nostra battaglia politica in difesa dell'ambiente e della transizione sostenibile non arretrerà di un millimetro", concludono gli europarlamentari.
L'Ultima risposta dei Verdi: “Con i tentativi fatti negli anni per cercare una casa a livello europeo, passando da gruppi estrema destra come EFDD, poi cercando di entrare nell’ALDE, ora cercando di entrare nei Verdi, dimostrano una grande mancanza di identità e un abilissimo trasformismo, che abbiamo anche visto a livello nazionale con i governi che si sono succeduti. Credo che oggi per mera convenienza vogliano occupare uno spazio, che è quello verde dell’ecologismo politico in Italia, soprattutto in vista delle elezioni europee”
"Noi – da ultimo Bonelli - eleggeremo in Europa i nostri deputati, perché siamo una forza in grande ascesa. Noi riteniamo che la famiglia dei verdi europei debba difendere due elementi fondamentali: la democrazia interna, e non è il massimo un movimento che abbia come unico garante Beppe Grillo che nei prossimi giorni andrà a Sanremo a contestare la richiesta di aiuto di Zelensky, e dall'altra parte ricordare che molti provvedimenti presi dai governi Conte in materia ambientale sono andati nella direzione opposta”.
Di seguito vi pubblichiamo il dossier contro i 5 stelle, consegnato dai Verdi italiani a quelli Europei
Anche se per maggior coerenza avrebbero dovuto consegnarlo al Partito Democratico, che di Bonelli è alleato, e che con i 5 stelle vorrebbe tornare ad allearsi.
Difficilmente potranno stare tutti insieme, nel campo largo, piu o meno verde che sia.
IL DOSSIER DEI VERDI ITALIANI CONTRO I 5 STELLE
1. Riconiamo l’alleanza nel Parlamento Ue, quasi dieci anni fa, del M5s con il leader dell'Ukip, Nigel Farage, che ha lavorato per l'uscita del Regno Unito dall'Ue – un passato scomodo di cui Conte prova a liberarsi, etichettandolo come "errore di gioventù" – fino ad arrivare alla richiesta di impeachment nei confronti del Presidente della Repubblica Mattarella nel 2018, e all'incontro nel 2019 di Luigi Di Maio e Alessandro di Battista con Christophe Chalencon, leader dei Gilet Gialli.
2. La capitale d’Italia, è stata governata dal 2016 al 2021 dal M5S con la sindaca Raggi. A Roma con la guida del M5S la raccolta differenziata è aumentata in 5 anni di 1 solo punto percentuale passando dal 43,5% al 44,5%: un disastro. A Roma il M5S, che ha fatto cadere il governo Draghi per l’inceneritore nella stessa città, chiedeva e otteneva nel 2019 la realizzazione di una quarta linea di incenerimento di rifiuti. Un’ambiguità incredibile.
3. La scelta del M5s di correre da solo nel Lazio per le regionali che si terranno il prossimo 12 febbraio, in una Regione dove tra l'altro i Verdi, la sinistra, il Partito Democratico e il M5S governano insieme. In questo modo, si pronostica, è sicura la vittoria della destra, e non si farà altro che agevolare Giorgia Meloni, rafforzando il governo.
4. Beppe Grillo ha pubblicato un post in cui si dice che il presidente ucraino Zelensky farà la fine di Saddam Hussein e Gheddafi.
5. Sotto accusa anche il primo governo Conte, nato nel 2018 insieme alla Lega di Salvini, durante il quale "vengono approvati gravi provvedimenti contro l’Ambiente, i diritti civili e umani”.
6. Uno dei punti più bassi è stata l'approvazione dei decreti Sicurezza, emanati da Salvini appunto da ministro dell'Interno il governo Conte, provvedimenti con i quali, si aboliva la protezione umanitaria per i migranti, si decideva il sequestro delle barche delle Ong che salvavano i migranti in mare disponendo multe di 50mila euro, e si inasprivano le sanzioni per le manifestazioni non autorizzate.
7. Il piano clima ed energia, inviato all’Ue da Conte che non rispettava gli obiettivi climatici sulla riduzione della CO2 e sul target di rinnovabili, perché prevedeva solo il 30% di energie rinnovabili entro il 2030 e una riduzione del 37% della CO2
8.La mancata chiusura, a dispetto delle promesse fatte in campagna elettorale, delle fonti inquinanti dell'Ilva di Taranto
9. L'approvazione di una norma, nel decreto legge Genova, che permette di spargere su suoli agricoli dei fanghi industriali tossici contenenti elevati livelli di inquinanti, comprese la diossina gli idrocarburi; e sempre nel decreto Genova la norma sul condono edilizio a Ischia.
10. Le relazioni del M5s a livello internazionale cozzano con gli ideali e i valori fondativi dei Verdi, pur essendoci stati nel corso degli anni diversi aggiustamenti e marce indietro da parte degli esponenti pentastellati. Nel valzer degli incontri e dei posizionamenti nello scacchiere mondiale non può essere ignorato il rapporto di Conte con la Russia di Putin.
11. Nel famoso Contratto di governo, firmato a maggio 2018 da Luigi Di Maio per il M5S e dal segretario della Lega Matteo Salvini, si prometteva il ritiro delle sanzioni UE alla Russia per l’invasione della Crimea, proposito confermato poi dallo stesso Conte a Putin, per ben due volte.
12. E sempre con Putin, durante la prima fase della pandemia, Conte sottoscrisse un accordo segreto per l’invio di aiuti della Russia all’Italia, attraverso una missione poi finita sotto la lente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti.
13. Europa Verde non tralascia neanche il rapporto più che cordiale dell'ex presidente del Consiglio con l'ex presidente Usa Donald Trump, che il 27 agosto del 2019, in piena crisi di governo (l'esperienza dell'esecutivo giallo-verde stava per concludersi) fece un tweet a favore di Conte, augurandosi che potesse rimanere a fare il primo ministro.
13. La mancata condanna di Bolsonaro, sulla violazione dei diritti umani contro le popolazioni indios e contro la devastazione della foresta amazzonica. Al contrario, sottolinea Europa Verde, nel 2019, a Davos, Conte incontrò Bolsonaro e pubblicò un tweet, complimentandosi con il presidente brasiliano. Contemporaneamente altri Paesi europei, come la Francia, prendevano apertamente le distanze.
14. Conte viene criticato per non essersi schierato contro Marine Le Pen, leader dell'estrema destra francese: lo scorso 22 aprile 2022, a pochi giorni dal ballottaggio delle elezioni presidenziali francesi, durante la trasmissione televisiva ‘Otto e Mezzo' su La7 la conduttrice Lilli Gruber chiese a Conte chi avrebbe voluto come presidente tra Macron e la Le Pen. La risposta: "Non posso dare indicazioni di voto, sono leader di un partito italiano".
15. L’evoluzione del M5S, ed in particolare nella fase della guida di Giuseppe Conte, è frutto di profondo trasformismo politico e non di un reale cambiamento valoriale, che li ha portati in pochi anni a passare da un’opposizione No Euro, al governo con la destra di Salvini, al governo con la sinistra, al governo con Mario Draghi. Un opportunismo che è stato animato molto dalla volontà di garantirsi prima la guida del governo e poi la guida di ministeri chiave.
Per i Verdi il M5s ha un problema di democrazia interna
16. Il Movimento 5 stelle è un movimento privo di democrazia interna e l’intero Statuto dimostra che è un partito autocratico, dove gli organi collegiali sono pochi ed hanno un potere decisionale pressoché irrilevante, e in cui tutti i poteri sono concentrati nelle mani del presidente, l'unico che valuta le candidature alle cariche associative, sentito il garante che è Beppe Grillo.
17. Tutta l’ascesa del M5S è stata contraddistinta da un attacco diretto e violento nei confronti delle istituzioni democratiche, con il Parlamento definito "una scatola di tonno da aprire con un apriscatole", e i Parlamentari chiamati in modo dispregiativo "casta".
18. Il tentativo di impeachment nei confronti del Presidente
della Repubblica Mattarella, nel maggio 2018, da parte del M5S.
In conclusione:
da come si sono visti in azione in Italia, le motivazioni per le quali vogliono andare nel Gruppo Verdi/EFA al PE sono chiarissime: da una parte rivelano un opportunismo puro, rispetto al limbo dei
non-iscritti in cui sono adesso, dall’altro manifestano il tentativo di rifarsi una verginità collocandosi in un gruppo politico autorevole, competente e degno di un rispetto, da non compromettere accogliendo i 5 Stelle.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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