Dopo un 2008 in profondo rosso e un 2009 finora difficile, in Italia sta per finire la crisi del mattone? I segnali provenienti dal settore delle abitazioni e dei mutui rimangono contrastanti ma lasciano intravedere qualche segnale di ripresa e spingono gli esperti a guardare al prossimo biennio con cauto ottimismo.
A dirlo è l'ufficio studi del Monte dei Paschi ricordando come a cavallo tra la fine del 2008 e l'inizio di quest'anno il settore immobiliare abbia mostrato i maggiori segnali del proprio malessere: compravendite in calo del 20%, prezzi in flessione del 3,5%, tempi medi di vendita di oltre sei mesi e uno «sconto» del 15% tra il prezzo medio inizialmente richiesto dal venditore e quello a cui si è poi chiusa la transazione. Un quadro difficile, ma comunque migliore di quello di molti altri Paesi europei. Grazie alla progressiva discesa dei tassi di interesse e alle misure di sostegno all'economia varate dal governo di Silvio Berlusconi, nel secondo trimestre del 2009 l'emorragia sembra inoltre essersi perlomeno arrestata.
Gli italiani stanno quindi tornando a guardare al mattone con interesse tanto che, prosegue lo studio di Mps,il «bilancio» del comparto per fine d'anno, seppur negativo, si dovrebbe attestare su livelli migliori di quelli di dicembre 2008.
Gli analisti del gruppo creditizio senese segnalano inoltre come i mutui per l'acquisto di una abitazione stiano tornando ad essere la forma di attività con il miglior andamento tra gli impieghi bancari e come, di conseguenza, il loro peso relativo sui portafogli delle banche stia crescendo: dal 15,4% di aprile al 15,7% di luglio.
Segnali positivi anche sul fronte delle erogazioni, dove si è passati dal -23% anno su anno del primo trimestre 2009 alla flessione tendenziale del 15% calcolata a giugno.
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