Invito alla danza Vincent l’eclettico

Dopo aver conquistato i palcoscenici internazionali con l’eccellente padronanza tecnica e il gagliardo vigore, elementi che rappresentano la cifra stilistica dei componenti la compagnia, la Hubbard Street Dance di Chicago finalmente debutta a Roma. Stasera e domani, in prima nazionale per «Invito alla Danza», l’ensemble diretto dal coreografo e danzatore Jim Vincent proporrà, sul palco del teatro di Villa Pamphilj, un progetto «dedicato» condiviso con l’ambasciata Usa, la «Serata Hubbard Street». Quattro performance assai diverse tra loro, per ispirazione, stile e grammatica dei corpi. Un poker di coreografie in grado di solcare i generi, tra tradizione e novità, forza e poesia, che esaltano le multiformi capacità interpretative dei danzatori. Lo spettacolo parte con l’inno alla cultura moresca e ai ritmi africani di Gnawa, un’invenzione di forza e seduzione mediterranea del maestro Nacho Duato. Seguono i giochi d’amore danzati da tre coppie in Lickety-Split, del coreografo Alejandro Cerrudo su musiche del cantautore Devandra Banhart, e Passomezzo duetto d’impronta teatrale di Ohad Naharin su pentagramma folk inglese. Il finale è dedicato al deus ex machina della Hubbard Street Dance, Jim Vincent, che presenterà Slipstream. Fondata 32 anni fa dal ballerino Lou Conte, la HSDC è considerata una delle leggende artistiche della «Second City» dell’Illinois.

Con i suoi ventuno talentuosi ballerini applauditi ogni anno da 150mila spettatori e disponibili a collaborare anche in altri ambiti artistici (musicale, teatrale e visual art), Jim Vincent ha realizzato diversi pezzi per le grandi compagnie internazionali, quali Stadt Theater, Band à Part e Nederlands Theater I e II.

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