Umberto Bossi sempre più contro l'intervento in Libia. "Nei confronti della Libia era meglio essere più cauti così come deciso dalla Germania", ha dichiarato il leader della Lega ad Erba per
festeggiare i 20 anni della sede locale del partito. Secondo il leader della Lega adesso il rischio è che «con i bombardamenti che stiamo facendo qui da noi verranno milioni di immigrati: scappano tutti e vengono qua». Bossi sostiene che in Consiglio dei ministri era stata concordata una linea più cauta e accusa "qualche ministro di parlare a vanvera".E ancora: "La sinistra sarà contenta di quel che succede in Nordafrica perchè per loro conta solo portar qui un sacco di immigrati e dargli il voto. È questo l’unico modo che hanno per vincere le elezioni». Commentando le dichiarazioni di Berlusconi sul fatto che fosse necessario intervenire in Libia, Bossi ha risposto: «So quello che dice Berlusconi, penso però che ci porteranno via il petrolio e il gas».
I Napoleoni democratici - «Il mondo è pieno di famosi
democratici, che sono abilissimi a fare i loro interessi, mentre
noi siamo abilissimi a prenderla in quel posto: il maggior
coraggio a volte è la cautela». Bossi non ha mai nominato direttamente chi siano questi grandi ’democraticì e nemmeno il presidente francese Nicolas Sarkozy. Tuttavia si è lasciato sfuggire una battuta: «I famosi democratici, da Napoleone in poi li conosciamo bene...». Aggiungendo infine che «più che con la Francia e gli Stati Uniti se c’è da fare un accordo lo farei con un
popolo amico, gli svizzeri», un paese da sempre neutrale.
Di Pietro si ricrede - "Noi
dell’Italia dei Valori non ci tireremo indietro per impedire a Gheddafi di massacrare il suo popolo. Ci
assumiamo le nostre responsabilità, perché le decisioni dell’Onu vengano rispettate. Daremo il nostro apporto
affinché il popolo libico ritrovi la sua libertà". Lo ha affermato il presidente dell’Idv, Antonio Di Pietro, a margine della
manifestazione che si sta svolgendo in Piazza Navona per l’apertura della campagna referendaria del partito. Parole forti e nette come quelle di un paladino della libertà altrui.
Dietrofront Ha le idee chiare, Di Pietro, peccato però che fino a ieri sosteneva in maniera vigorosa il suo no all'impegno diretto. E ventiquattrore fa i capigruppo del suo partito, Fabio Evangelisti e Stefano Pedica, affermavano: "Il trattato con la Libia all’articolo 4 afferma che l’Italia non userà, né permetterà l’uso dei propri territori in qualsiasi atto ostile contro la Libia e la Libia non userà né permetterà l’uso dei propri territori in qualsiasi atto ostile contro l’Italia. L’articolo 5 precisa invece che 'le parti definiscono in modo pacifico le controversie che potrebbero insorgere tra di loro, favorendo l’adozione di soluzioni giuste ed eque, in modo da non pregiudicare la pace e la sicurezza regionale ed internazionale".
Contro il Trattato Insomma, nel giro di poche ore, il partito giustizialista da fautore del non intervento è passato ad appoggiare tutto il contrario. Sempre ieri poi, i capigruppo Idv aggiungevano: "La risoluzione votata al Senato sulla Libia è insufficiente, in quella
presentata dall’Italia dei Valori abbiamo sottolineato la necessità
della revoca dello scellerato Trattato di amicizia prima di prendere
ogni iniziativa".
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