Italia e Uzbekistan insieme per il green

Nuove prospettive di cooperazione, grande potenziale inespresso nelle rinnovabili

Italia e Uzbekistan insieme per il green
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Transizione energetica e fonti rinnovabili nuovamente al centro dell'agenda internazionale. Al World Future Energy Summit, in corso ad Abu Dhabi, leader mondiali, esperti e rappresentanti di governo si incontrano per promuovere una cooperazione sempre più stretta nel settore. La partecipazione italiana all'evento non si limita a ribadire la centralità della sicurezza energetica nella strategia nazionale, ma punta anche a rafforzare i legami con interlocutori strategici, tra cui i paesi dell'Asia Centrale.

Tra questi, l'Uzbekistan costituisce un partner di sempre maggiore interesse per il nostro paese sia per la disponibilità di manodopera qualificata sia per il potenziale di risorse naturali e fonti energetiche rinnovabili. Uno stato in rapido sviluppo economico, con il valore del Pil che ha fatto registrare un tasso di crescita del 5,6 per cento nel 2024 e del 6 per cento nel 2023 secondo le ultime elaborazioni dell'Osservatorio economico del ministero degli Affari esteri italiano. Dati, quelli connessi all'economia di Tashkent, che diventano ancor più rilevanti se si considera che l'Uzbekistan, con più di 37 milioni d'abitanti, è lo stato più popoloso dell'Asia Centrale.

Dal punto di vista industriale, in particolare nei settori degli idrocarburi, dell'elettronica e della chimica, l'Uzbekistan vanta poi un tessuto già ben strutturato. In questo contesto, le politiche del governo di Tashkent mirano a favorire l'ammodernamento e la crescita di competitività dell'industria del paese.

L'Italia sta ormai da diverso tempo consolidando un rapporto di interscambio commerciale che nel 2023 ha registrato più di 500 milioni di dollari, in particolare nei settori degli impianti e dei macchinari utilizzati nei comparti dell'agroalimentare, metalmeccanico e tessile. Quest'ultimo ambito, in particolare, riveste un ruolo cruciale nella politica economica uzbeka. Sotto la guida del presidente Shavkat Mirziyoyev, il paese ha avviato una profonda riforma del settore, con l'obiettivo di trasformare il suo status di terzo esportatore mondiale di cotone in una realtà industriale ad alto valore aggiunto. Negli ultimi 15 anni, il comparto ha attratto investimenti per oltre 2,5 miliardi di dollari, dando vita a più di 300 progetti internazionali innovativi.

L'Uzbekistan, con un enorme potenziale nel campo delle energie rinnovabili, rappresenta un partner strategico per l'Italia nella transizione energetica. Il paese, infatti, sta puntando su progetti legati al solare e all'eolico, aprendo nuove opportunità per le aziende italiane specializzate. Allo stesso tempo, la cooperazione si estende anche alle tematiche ambientali, come dimostra il progetto congiunto tra il governo uzbeko, Sogesid e Aics per affrontare la crisi ecologica del Lago d'Aral.

La distanza tra Tashkent e Roma è dunque sempre più ridotta. Le recenti visite istituzionali hanno giocato un ruolo fondamentale nel consolidare i legami tra i governi dei due Paesi. La presenza del presidente uzbeko Shavkat Mirziyoyev in Italia, nel giugno 2023, ha aperto una nuova fase di cooperazione, con la ratifica di un partenariato strategico in materia di Difesa e Sicurezza, Cooperazione Economica, Cultura, Scienza, Educazione e Turismo.

Un incontro seguito dalle visite del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Tashkent, nel novembre dello stesso anno, e dalla missione del ministro dell'Istruzione

italiano Anna Maria Bernini, avvenuta lo scorso settembre. Visite che non solo confermano l'importanza del partenariato, ma sottolineano la determinazione di entrambi i Paesi nel costruire una cooperazione solida e duratura.

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