Un’italiana su 4 preferisce i baci di cioccolato a quelli veri

Lei: «Amore, dimmi qualcosa di dolce». Lui: «Sei proprio una gran toblerona!».
E oggi arriva pure la conferma «scientifica» secondo cui «una donna su quattro preferisce il cioccolato al sesso». Il solito sondaggio commissionato dalle industrie dolciarie? Fuocherello. La ricerca è stata presentata infatti ieri mattina a Perugia, sede - fino al 25 ottobre - di Eurochocolate, manifestazione che sta al cioccolato come l’Oktoberfest sta alla birra.
Fior di cervelloni pare siano giunti a una conclusione da leccarsi le dita: «È il cioccolato la più sicura fonte di appagamento per il 60% delle italiane. Una su 4 lo preferisce in assoluto al sesso, ma la percentuale sale al 68% durante la fase premestruale, addirittura all’83% nei giorni del ciclo». Nonostante i dettagli sulla «fase premestruale» e la precisazione relativa ai «giorni del ciclo», la notizia è assai gustosa. Soprattutto per gli uomini (e ormai sono tanti) che considerano un inutile spreco di energia l’adempimento di quello che i nostalgici continuano a definire «dovere coniugale».
Ma quale dovere e dovere... Ora abbiamo scoperto che una bella scatola di Baci Perugina può golosamente sopperire al mieloso stillicidio della frase femminile più odiata da mariti, amanti e fidanzati: «Caro, ma perché non mi baci mai?».
Secondo il sondaggio (promosso dalla Società italiana di ginecologia e ostetricia) il cioccolato, per il 97% delle donne intervistate «migliora l’umore», per il 50% «favorisce l’eccitazione», per il 33% «allevia i dolori e i fastidi che molte sperimentano nella settimana che precede la mestruazione» (e basta con queste mestruazioni! ndr): irritabilità, alterazioni del sonno, gonfiore, mal di testa? La cura migliore, in assenza di libido, è un’«endovena» di nero extrafondente, l’unico capace di modificare le alterazioni ormonali e neurochimiche»; così facendo - assicura chi se ne intende - aumentano le endorfine, vale a dire le nostre «molecole della gioia», a livello del sistema nervoso centrale».
«Il desiderio sessuale è il risultato di una complessa attività del cervello - spiega la professoressa Alessandra Graziottin del San Raffaele Resnati di Milano -. Allo stesso modo la voglia di cioccolato presenta una base neurobiologica ed è dimostrato che ragazze che ne mangiano ogni giorno tendono ad avere più alto desiderio e maggiore soddisfazione». Ma così l’affare si complica: infatti se da un lato è vero che «una donna su quattro preferisce il cioccolato al sesso», dall’altro è altrettanto vero che questa unica donna «cioccolatodipendente» diventerà - alla lunga - una specie di ninfomane. E ciò proprio grazie o per colpa (dipende dai punti di vista) dell’amato cioccolato. Alla faccia dell’anaffettività.
Ma torniamo ad essere seri. Gli esperti hanno pochi dubbi: «Le differenze nel metabolismo di questo alimento possono contribuire all’effetto positivo sull’umore e sulla vitalità che chi lo ama riferisce rispetto a chi che non avverte benefici particolari. Tutti studi testati in laboratorio e pubblicati su riviste prestigiose come Neuroscience».


I ricercatori tengono però a precisare che sarebbe sbagliato attribuire al cioccolato «poteri terapeutici onnipotenti»: «La barretta di cacao rischia infatti di trasformarsi in un pericoloso surrogato se la donna è depressa o ha una vita sessuale insoddisfacente».
Comunque sia, guai a rimanere con la dispensa senza un barattolo di Nutella.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica