"Italia's Got Talent" riparte dalla Disney

Mara Maionchi resta nella giuria della prima edizione in streaming

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Il talento, si dice, non ha confini. Di sicuro non ne ha Italia's Got Talent, lo show prodotto da Fremantle Italia nato su Canale 5, passato in chiave pay tv su Sky e oggi, alla sua 13esima edizione - al via dall'1 settembre per nove puntate, due a settimana, con finale il 29 - traslocato su internet tv a casa Disney+, primo Got Talent ad andare in streaming. Sì perché il format anglosassone ideato da Simon Cowell nel tempo è stato adattato in settantadue paesi, tanto da meritarsi l'entrata nel Guinness dei Record come «talent show più popolare di tutti i tempi». Dalla generalista al web il balzo è naturalmente anche generazionale ed era prevedibile un cast rinnovato al fianco di due giudici veterani come Frank Matano e Mara Maionchi: ecco dunque una squadra di esordienti a completare la giuria (la cantante e showgirl Elettra Lamborghini e l'influencer «muto» Khaby Lame, star di TikTok) e a dare una sterzata davvero comica alla conduzione la coppia composta da Aurora (che emerse, senza vincere, a 19 anni proprio a Italia's Got Talent) e Fru provenienti dal collettivo The Jackal. Ce n'è abbastanza per far casino, eppure tutto è girato alla perfezione, almeno a quanto dicono gli interessati: «Intesa perfetta, atmosfera da gita». La ricetta dello show, dal quale negli anni sono passati quasi 1300 concorrenti, resta pressoché immutata, così come il suo segreto. Per Mara Maionchi l'imprevedibilità è ciò che la mantiene su quella sedia: «Non sai come voterai, perché non sai cosa vedrai». Ovvio che i riflettori siano quasi tutti per i due giudici giovani e esordienti: il torinese di origini senegalese Khaby, passato da un licenziamento da operaio a un fatturato milionario come tiktoker muto, in questo caso parlerà, innanzitutto «perché nella vita normale parlo, e poi non potevo dire di no a uno show di cui sono da sempre fan. Ti senti giudice sul divano di casa, ora lo sono davvero».

Per Elettra Lamborghini, col suo solito identikit di immediatezza («Mi sento affine a Mara, che non le manda a dire») e sex appeal («Guardo lei e penso a me da giovane, ma io purtroppo non ero esattamente così», ribatte ironica Maionchi), la forza di Got Talent è quella di non illudere i suoi concorrenti: «Troppi talent show portano in alto ragazzi che poi, a luci spente, nessuno si fuma più. Qui si sanno dire i giusti no e i giusti sì».

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