Italvolley, ci sono i vecchi amici tedeschi

Francesco Rizzo

«L'italiano è la lingua che parlo meglio e che meglio viene capita nel mondo della pallavolo». Non lo ha detto un azzurro, bensì Martin Stoev, ct della Bulgaria, ieri durante una conferenza stampa ai mondiali di volley in Giappone. Stoev ha un passato nel nostro campionato, dove giocatori di tutti i continenti si guadagnano da vivere. Ma se l'italiano è la lingua del volley il merito spetta pure ai successi raccolti dalla nostra nazionale dalla fine degli anni '80. Un bottino che l'Italia vorrebbe arricchire: a Hiroshima scatta la seconda fase del mondiale e gli azzurri debuttano stamane (diretta Rai 2, ore 9.55) contro la Germania, primo passo di una serie di prove della verità che, entro mercoledì, li vedranno sfidare anche Cuba, il Brasile monarca di questi anni e la Francia che in World League, nel 2006, ci ha superato quattro volte su cinque. Il girone (completato da Bulgaria, Usa e Repubblica Ceca, che abbiamo già incontrato) promuoverà le prime due alle semifinali accanto alle due migliori del girone di Sendai. In virtù dei risultati e del quoziente punti della prima fase, partiamo come terzi in classifica dietro bulgari e brasiliani. «Finora abbiamo espresso una buona qualità di gioco e siamo in forma eccellente», spiega Gian Paolo Montali, ct azzurro. «Ci attende un girone in cui l'aspetto emotivo sarà molto importante. Come negli anni passati siamo una formazione da battaglia, non siamo in grado di vincere tutti i match 3-0, conosciamo i nostri difetti e cerchiamo di nasconderli: dobbiamo essere bravi a far emergere i nostri pregi».
Si parte dalla sorprendente Germania, «squadra con battitori potenti che hanno trovato una grande continuità», prosegue il ct emiliano. Anche se i tedeschi li abbiamo battuti 15 volte su 19 incontri, a partire dal 3-2 dell'ottobre 1990 a Berlino, la prima partita della Germania unita.

Oggi ci attendono tante facce note: sono otto i nostri avversari con un presente o un passato in serie A, fra loro Hubner, finora tra i migliori della rassegna a muro. Il volley mondiale parla italiano. Non lasciamo che perda l'abitudine.

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