Qualcuno si arrabbierà e, a rigor di logica, avrà ragione. Ma la logica spesso non si sposa con i regolamenti. Il seguito di Juve-Inter prevedeva un po' di sanzioni disciplinari. Si poteva pensare che, dove non è arrivato l'arbitro, arrivassero la Tv e il giudice. Così non è stato. Mourinho si è visto rifilare una giornata di squalifica per il suo battimani fuori tempo. Felipe Melo è stato fermato per una giornata dopo il botta e risposta con Balotelli.
Ricordiamolo: Melo cerca di rifilare una gomitata all'interista, lo colpisce di striscio al petto e SuperMario s'inventa la genialità tipica di ogni giocatore: si butta a terra, mani sul viso, dimenticando che la Tv lo avrebbe smascherato. Ecco, a questo punto entra in scena il dubbio. Ci poteva stare la prova Tv? No, se l'arbitro ha dato giudizio compiuto sulla situazione. Ed infatti ha punito Melo e non Balotelli, ignorando dunque la simulazione. O forse non l'ha capita davvero. La seconda ipotesi è probabile, non avendo nemmeno ammonito Balotelli.
Più grave la disattenzione sul contrasto fra Sissoko e Chivu: il rumeno colpisce lo juventino con una zuccatina, magari solo un accenno. Sul campo non succede niente. Anche qui arbitro e guardalinee non avranno visto niente(si spera). In questo caso sarebbe servita la prova Tv. Qualcuno doveva attivarla, richiederla e nessuno l'ha fatto. Dunque, assolto anche Chivu. Ingiusto, ma non contro le regole. Ovviamente gli juventini sbufferanno rabbia e veleno. Il tifo bianconero negli ultimi anni ha perso una buona dose della sua civiltà.
Ma anche gli juventini non possono lamentarsi sulla mano leggera del giudice: solo 25mila euro di multa alla società per insulti e cori razzisti contro Balotelli, lancio di fumogeni e mortaretti. L'inciviltà costa poco. Eppure la Juve (generalmente intesa nel suo fronte ultrà) è recidiva.
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