Torino - Sarà un consiglio di amministrazione bello tosto, quello che si svolgerà oggi in corso Galileo Ferraris. La Juventus, arrivata a un passo dal sentirsi di nuovo grande, è di nuovo nella bufera. E si è riscoperta fragile e piccina, con limiti di personalità pazzeschi evidenziati in poche settimane prima dal Catania e poi dal Chievo: due squadre cosiddette 'piccole' capaci di rimontare il doppio svantaggio a Torino al cospetto di una Signora impaurita prima e incredula poi. Da settembre a oggi, la squadra di Del Neri ha subìto in stagione dieci rimonte: impossibile, con queste premesse, pensare di arrivare almeno quarti in campionato o passare anche solo un turno fuori dai confini nazionali.
«Ci siamo resi conto dei nostri limiti, ma non siamo riusciti a ovviare al tutto strada facendo», spiegava sconsolato Marotta nei minuti che seguivano lo scempio contro il Chievo. «Non sappiamo gestire certi momenti della partita - era la giustificazione di Del Neri - . Evidentemente giocare a Torino è troppo difficile per alcuni». Anche per lui non è semplice, però. Al di là della contestazione di cui è vittima ormai da settimane, qualche colpa deve averla anche il guidatore se le reti subite in casa sono state finora addirittura 29 in 18 partite. La barca, insomma, fa acqua da tutte le parti e quasi viene da sorridere quando si dice che i rinforzi andranno cercati soprattutto in attacco: in tutta stagione, la Juve ha fatto una fatica del diavolo a trovare una quadra in difesa e anche a centrocampo.
Ancora oggi nè è alla ricerca: mancanza di qualità e personalità, a essere buoni. Neppure l'entusiasmo derivante dall'essere arrivati al potenziale meno tre dal quarto posto è servito a far fare il salto di qualità a un gruppo evidentemente sopravvalutato e mal allestito. Con il risultato che, pochi giorni dopo avere sentito John Elkann parlare di un piano ambizioso per rilanciare la Signora, si è di nuovo tornati a un buio pesto che più pesto non si può. Oggi, appunto, il cda presieduto da Andrea Agnelli. Probabilmente non ci sarà il rappresentante libico Khaled Fareg Zentuti, mentre sarà regolarmente al suo posto Jean Claude Blanc: in tempi piuttosto rapidi però il francese - che ricopre la carica di amministratore delegato, al pari di Marotta, e quella di direttore generale - potrebbe anche rimettere il mandato e rimanere come semplice consulente per l'avvio del nuovo stadio, ormai vicino alla nascita. Naturalmente si esamineranno i conti ( in rosso di almeno 60 milioni al prossimo 30 giugno) e soprattutto si pianificherà la richiesta di aumento di capitale di un centinaio di milioni per il quale Exor, azionista di maggioranza con il 60% delle quote, ha già detto di essere d'accordo.
Sguardo al futuro, gioco forza. E non è un caso se in settimana un uomo Juve (Marotta?) partirà per Madrid, con l’agente Fifa Bronzetti, per contattare Real Madrid e Atletico: ai primi chiederà il centrocampista Diarra ( e si informerà su Benzema) con gli altri parlerà di Aguero, attaccante di qualità: obiettivo difficilissimo, ma la pista va provata. Del Neri ha il futuro segnato, da qui non si scappa: le voci su Van Gaal, santone olandese che fa dell'antipatia il proprio biglietto da visita, non sono troppo credibili, mentre Antonio Conte (già due promozioni all' attivo, con Bari e Siena) è acclamato dai tifosi e potrebbe anche scalare posizioni importanti. Quanto a Mazzarri, De Laurentiis non intende lasciarlo libero e allungare i tempi potrebbe essere una tattica per mettere i bastoni tra le ruote bianconere: se il tecnico, sotto contratto fino al 2013, non si dimetterà, la Juve rimarrà un miraggio.
Altri in pista? Irraggiungibili Spalletti, Mancini e Capello, resiste l'apprezzatissimo Villas Boas: liberarlo dal Porto costerebbe però un patrimonio e la Juve non se lo può permettere.
Ad avere coraggio, avrebbe invece un senso fare una telefonata a Stefano Pioli, ex juventino che da allenatore ha sempre fatto giocare bene le sue squadre portandole anche a centrare gli obiettivi desiderati. Sarebbe una mezza scommessa, ma anche un modo affascinante per ripartire.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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