L’INTERVISTA DANILO AMELINA

È stata respinta dalla maggioranza di centrosinistra di Palazzo Valentini la mozione del consigliere provinciale Romeo De Angelis (Pdl), con la quale l’intero Gruppo Consiliare di centrodestra chiedeva l’istituzione di una Commissione Speciale per la Sicurezza.
La bocciatura ha avuto una vasta eco in Campidoglio. Fabrizio Santori, presidente della Commissione Sicurezza Urbana del Comune di Roma, ha puntato il dito ricordando che «la Provincia ha il dovere di impegnarsi per attuare le disposizioni del Patto di Roma Sicura e garantire sicurezza anche nei centri attorno alla Capitale». Un richiamo su cui insiste da tempo anche il consigliere provinciale Danilo Amelina (Pdl), per il quale «nell’hinterland non mancano certo i problemi legati alla sicurezza come gli insediamenti abusivi di rom e sbandati, la persistente prostituzione, la necessità dell’illuminazione di molte strade isolate».
Amelina, perché il Gruppo Pdl ha reclamato l’istituzione della Commissione Speciale Sicurezza?
«Ci è sembrato di rilevare innanzi tutto una forte richiesta di legalità, di sicurezza e di moralità da parte dei cittadini di Roma e Provincia. La ricerca di nuovi siti dove insediare civilmente dei campi nomadi attrezzati, di fare una concreta lotta alla prostituzione, di combattere il fenomeno del bullismo, dell’alcolismo tra i giovani, dell’uso e del commercio di sostanze stupefacenti, della microcriminalità, sono stati i veri motivi per richiamare a un concreto senso di responsabilità tutto il Consiglio Provinciale».
Per quali motivi la maggioranza di centrosinistra ha bocciato una richiesta così importante?
«Io credo che la paura di perdere visibilità, di essere in competizione sempre e dovunque con le proposte del Popolo delle Libertà abbia sortito un effetto domino anche su questo valido argomento, dove avremmo potuto trovare una convergenza culturale e sostanziale».
Esiste un raccordo concreto in materia di sicurezza tra Campidoglio e Palazzo Valentini?
«L’accordo c’era, con la sottoscrizione del Patto per Roma Sicura. Il Consiglio Comunale si è dotato di un valido strumento politico amministrativo che è la Commissione Speciale per la Sicurezza, mentre da noi in Consiglio Provinciale il centrosinistra ha probabilmente in mente un altro metodo analitico e politico: ci pensano la Giunta ed il Presidente a risolvere i problemi. I risultati sono che la Sinistra nel Consiglio di giovedì scorso ha detto no alla Commissione Sicurezza e ha detto no a campi nomadi attrezzati nelle vicinanze di Comuni amministrati da sindaci che siedono a Palazzo Valentini e che andranno ad elezioni Amministrative nei prossimi mesi».
Come giudica le funzioni delle guardie provinciali?
«Il regolamento delle guardie provinciali necessita di un aggiornamento e di regole chiare.

A oggi Zingaretti e la sua maggioranza bulgara preferiscono utilizzarli per picchetti d’onore, per fare la guardia al palazzo, facendoli dirigere da un suo politico di fiducia, ex Capo di Gabinetto di Veltroni, con un compenso meraviglioso. Io credo che possano diventare un vero Corpo di polizia di area vasta, creando delle sinergie con i 121 Corpi di Polizia Municipale di cui è composta la Provincia di Roma».

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