Il vento di primavera porta notizie buone e cattive alla tribolata ippica di casa nostra che, sotto la supervisione del commissario straordinario Tiziano Baggio, è chiamata a giocare una carta decisiva per la sua stessa sopravvivenza. Le buone notizie arrivano dagli ippodromi di Pisa e Torino che, a conferma del buon lavoro svolto dai rispettivi entourage, domenica hanno portato sulle loro tribune seimila spettatori ciascuno. Le giornate imperniate sul «Pisa» e sul «Costa Azzurra» sono state un successo anche sotto il profilo delle scommesse: 180mila euro giocati a San Rossore con un movimento di un milione e mezzo di euro nelle agenzie esterne e 110mila a Vinovo dove il riscontro esterno è stato superiore al milione di euro. Dati che confermano due cose: l'ippica, come qualche buontempone ha cercato di insinuare, non è affatto uno sport non più di moda, ma invece sono del tutto obsoleti quei gestori di ippodromi che si ostinano a credere che la gente gremisca le tribune per... grazia ricevuta. Inutile precisare che organizzare al meglio un evento sportivo è impensabile per chi non abbia cervello ed olio di gomito, un connubio sempre più raro fra chi dirige i nostri ippodromi. E ci appare lapalissiano arrivare alla conclusione che alle rinsecchite mammelle dellUnire potranno attaccarsi soltanto quelle società di corse che faranno la loro parte per riportare gli spettatori sugli spalti. Sono finiti per sempre i tempi in cui ci si poteva abbeverare... a babbo morto.
Il commissario Baggio, ben coadiuvato dai suoi vice Viani e Luciani che ben conoscono il problema, dovrà agire in questo senso basandosi sulla meritocrazia senza guardare in faccia a nessuno. L'Unire, dal canto suo, sarà chiamata a fiancheggiare il lavoro sul territorio degli ippodromi con una campagna promozionale nazionale di alto livello dopo almeno tre lustri di black-out quasi totale. La televisione generalista è il primo obiettivo per riportare finalmente l'immagine del cavallo nelle case degli italiani, ma anche gli altri mass media non andranno trascurati. Le risorse per questa operazione finalmente ci sono, occorre spenderle al meglio, anche in questo caso basandosi rigorosamente sulla meritocrazia.
Peggiora una situazione già compromessa il trend costantemente negativo delle scommesse ippiche che nei primi tre mesi dellanno stanno facendo registrare un desolante meno 15 per cento sul 2009. Considerando che i mondiali di calcio sono alle porte cè davvero poco da stare allegri.
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