Orlando - Il ciclone Kobe si abbatte sulla Florida e sui Magic. Bryant infila 30 punti anche in gara5 e i Lakers chiudono da campioni (in trasferta, sul parquet degli Orlando Magic per 99-86) la stagione Nba 2008-'09. E' il quarto anello per "black mamba" (così lo chiamano i suoi tifosiper quanto sa essere mortale sugli avversari). Questa volta il presidente Obama sbaglia (di pochissimo) il pronostico (disse "Vinceranno i Lakers in gara6") e Phil Jackson, l'ex barbuto allenatore dei Lakers, festeggia il suo decimo anello in carriera (era lui il coach dell'epopea di Michael Jordan a Chicago): il triplo triangolo offensivo funzionava, funziona e funzionerà.
Gara5 Anche la quinta delle partite di finale contro Orlando è stata giocata e vinta nel segno di Bryant, eletto Mvp delle finali 2009. Come già fatto in tutte le precedenti quattro gare, anche nella quinta Bryant ha sfondato quota 30 punti. Per lui si tratta del quarto titolo in carriera. In ogni incontro riesce sempre a mettere a segno i canestri fondamentali, quelli capaci di "girare" la partita facendo saltare gli equilibri. In uno sport dalla strategia scientifica come il basket questo fa la differenza. È successo così anche per il titolo 2009. Nella serie delle finali contro gli Orlando Magic i Lakers sono stati sul punto di perdere in almeno due occasioni. In gara3 e in gara4, infatti, sono andati per due volte ai supplementari, dopo che le due partite, tiratissime, si erano concluse in parità nei tempi regolamentari. Nei 5' supplementari è stato Kobe a far saltare gli schemi difensivi dei Magic. Di fronte alle sue sospensioni micidiali e alla precisione chirurgica dei suoi tiri la tensione agonistica di Orlando si è sciolta.
Gli altri Come sottolineato da coach Jackson, per il titolo 2009 meritano una menzione speciale Pau Gasol e Derek Fisher, giocatori che se militassero in altre squadre sarebbero certamente delle stelle, ma che accanto a un fenomeno come Bryant accettano di interpretare in campo il ruolo di comprimari d’eccezione. Ma il re indiscusso è lui, Kobe, applaudito tanto a Los Angeles quanto in Florida. Dopo la medaglia d’oro conquistata la scorsa estate ai giochi olimpici di Pechino, ecco il titolo di campione del mondo 2009.
"È fantastico, è pazzesco" ha detto. E davanti alle telecamere, stringendo a sè il trofeo del vincitore, ha versato un’intera bottiglia di champagne sulla testa del suo allenatore, Phil Jackson, l’unico (finora) ad aver vinto più di lui.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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