L'allarme degli 007: "Rischio emulazione" Temuti nuovi attacchi

Nel Pdl cresce il timore di altre aggressioni. Il Copasir: "Il premier sia prudente, la sua sicurezza è un bene nazionale". E Napolitano: "Bisogna fermarsi". Bersani piange lacrime di coccodrillo

L'allarme degli 007: 
"Rischio emulazione" 
Temuti nuovi attacchi

Roma - Tutti noi "temiamo altre aggressioni, glielo abbiamo detto anche altre volte. Ma se si toglie a Berlusconi il contatto con la gente, questo contatto umano che lo rende irripetibile rispetto ad altri leader politici, siamo di fronte all’impossibilità di avere il Berlusconi leone combattente che è sempre stato". È il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti ad esprimere il timore di altre aggressioni rispondendo ad una domanda su eventuali paure di altre aggressioni durante un intervento telefonico al Tg 1. E il comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti oggi ha invitato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a curarsi maggiormente della propria sicurezza e chi gli sta intorno a sapergli "dire di no" quando necessario.

Paura per il futuro "Sarà una lotta titanica cercare di tenerlo lontano della gente, perché è uno della gente. E proprio questo suo contatto umano con chiunque gli chieda qualcosa - ha sottolineato Bonaiuti - è la chiave del suo grande successo personale, del suo carisma". Così come sarà "estremamente difficoltoso" tenerlo lontano dal lavoro. Il presidente, ha riferito Bonaiuti, si è svegliato presto e ha chiesto i giornali. "Ha passato la notte meglio di quanto non avesse passato la precedente, tranquillo. Si è addormantato piuttosto tardi, attorno all’1.30", ha proseguito Bonaiuti, precisando di aver parlato con il medico che lo ha in cura, Alberto Zangrillo che "mi ha detto che oggi sarà sottoposto ad altre visite".

L'allarme del Copasir "E’ evidente che maggiore prudenza sarà necessaria in futuro, perché al carattere impulsivo (del premier Silvio Berlusconi) e al desiderio di questo contatto (con la folla) si dovrà mettere maggiore attenzione da parte di chi garantisce la sicurezza del presidente del Consiglio, perché qualche volta gli si sappia dire di no. Certe cose non le può fare", ha detto Francesco Rutelli, presidente del Copasir. Il comitato oggi ha ascoltato sull’episodio dell’aggressione di domenica scorsa ai danni del premier il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai servizi segreti Gianni Letta, e Gianni De Gennaro, direttore del Dis, la struttura di coordinamento delle agenzie di intelligence. Rutelli ha spiegato che l’audizione odierna ha suscitato nel Copasir la preoccupazione "che, non essendo lui solo (Berlusconi, ndr) a dover tutelare la propria sicurezza né chi lo circonda da solo a doverla garantire, ma essendo la sua sicurezza un fatto di interessa nazionale, sia opportuno che agisca d’ora in avanti con il massimo di cautela per evitare che episodi come questo si ripetano".

"Tutti sono rispettosi del suo modo di porsi nei confronti del pubblico, ma la sua incolumità non è una questione che riguarda solo la persona di Berlusconi ma... è patrimonio per l’intera comunità nazionale". Da qui l’invito del comitato a "essere più attento in queste circostanze".

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