"Siamo in un momento molto difficile, stiamo sicuramente rischiando di rientrare in recessione e, di nuovo, come tre anni fa per cause non nostre". La prima uscita pubblica del ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera inizia con parole non proprio ottimistiche.
Ragioni esterne della crisi
Parlando agli stati generali di Confcommercio, Passera ha precisato che le ragioni della crisi sono "esterne" e vanno ricercate nella "cattiva gestione di altri Paesi e di organismi". Per risolverla, "dobbiamo fare di tutto per recuperare il più velocemente il segno positivo. Dobbiamo farlo per affrontare l'emergenza e la priorità numero uno che è quella del disagio occupazionale. In quello che faremo ci metterò la faccia e ancora di più. Se non fosse così, non saremmo uno dei Paesi che sta tenendo meglio in termini di esportazioni, che dimostra quanto il nostro Paese sia forte. Abbiamo perso credibilità e possiamo recuperarla velocemente".
Disagio disoccupazionale
Insomma, Passera, nonostante le avversità, resta fiducioso e pensa che "possiamo sorprendere positivamente i mercati". "Sul fronte dell'occupazione dobbiamo parlare il linguaggio della verità. Il disagio occupazionale è molto più ampio di quanto le statistiche della disoccupazione dicano. Dobbiamo misurarci e misurare la capacità del nostro sforzo di governo nell'incidere concretamente".
Le linee d'azione del governo
Poi il ministro ha tracciato le linee guida d'azione su cui si baserà il governo: "Rigore, crescita ed equità: non esiste una formula migliore per riassumere quanto faremo nel periodo davanti a noi". Per Passera "il problema numero uno è il disagio occupazionale: esiste una enorme quantità di disoccupati, di cassintegrati e di sottooccupati, se ci aggiungiamo i loro famigliari si tratta di una quota rilevantissima della società italiana". Certo, ha spiegato, "non ci sono tante risorse a disposizione, in parte dovremo trovarle. Ma in futuro si andrà verso una riduzione degli sprechi e regole più semplici e c’è anche lo spazio per andare a coprire il divario, che si sta allargando, col Sud".
"Non potevo dire no a Monti
Il governo, dunque, punta a "mettere insieme provvedimenti che sappiano suddividere sacrifici e benefici". Il ministro è poi tornato a ricordare il momento in cui è stato chiamato da Monti per far parte del nuovo esecutivo. "Mi è sembrato impossibile dire di no dieci giorni fa a Mario Monti e Giorgio Napolitano che mi chiedevano di lasciar tutto e di mettermi a fare questo nuovo nuovo mestiere. Ho detto di sì senza pensarci e sono contento di averlo fatto".
Il caso Finmeccanica
Infine, sulla vicenda Finmeccanica, Passera ha solo detto che
"credo che a breve ci saranno delle novità", rispondendo ai cronisti che gli chiedevano se il Cda di Finmeccanica convocato nel pomeriggio segnerà una resa dei conti per il presidente Pier Francesco Guargaglini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.