«Non tutti possono diventare dei campioni dello sport, ma tutti possono diventare campioni di comportamento». È questo lo slogan della quinta edizione del concorso «L'Amico Atletico», presentata a Roma nella sala Giunta del Coni. Il progetto è stato avviato nel 2005 dalla Fondazione Gabriele Cardinaletti di Jesi, per promuovere una nuova cultura dello sport.
Il concorso intende premiare atleti, dirigenti e tecnici, che con il loro comportamento rappresentano i valori di etica sportiva, correttezza e fair play. Possono partecipare tutti i tesserati alle Federazioni sportive aderenti al Coni. «È un tentativo di sganciare l'etica dalla retorica - spiega Andrea Cardinaletti, presidente della Fondazione -, di mettere in pratica concetti che rischiano di rimanere astratti».
«Il gesto nobile e il fair play - aggiunge il presidente del Coni, Giovanni Petrucci - devono essere dimostrati ogni volta e non rimanere solo parolè. Un concetto che appare scontato, ma che troppo spesso si scontra con la realtà: »Ogni volta che c'è un bel gesto facciamo di tutto per rovinarlo - dice ancora Petrucci -. L'esempio del gol restituito alla Reggina dall'allenatore dell'Ascoli, Bepi Pillon, è indicativo, viste le critiche che ha generato».
Ad affiancare la Fondazione Gabriele Cardinaletti nel progetto «L'Amico Atletico», esteso per la prima volta a tutto il territorio nazionale, c'è la UBI Banca Popolare di Ancona. L'iniziativa, realizzata in collaborazione con Ussi e Mecs, è patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Coni, dall'Ics, oltre che da Regione Marche, Provincia di Ancona e Comune di Jesi.
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