"L'amministrazione non ha saputo mediare tra le esigenze di tutti"

"L'amministrazione non ha saputo mediare tra  le esigenze di tutti"
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Flaminio Squazzoni docente di Sociologia generale alla Statale, quello che sta accadendo in questi mesi in città dimostra come il «modello Milano» si stia sgretolando. Dopo l'ubriacatura iniziale, l'amministrazione sta facendo i conti con i problemi concreti di questo processo su tanti fronti. Sulla mobilità, per esempio, da un lato si fa la guerra alle auto, dall'altro a fronte di incidenti mortali sempre più frequenti, c'è chi rinuncia a muoversi in bici.

«È chiaro che Milano dal punto di vista infrastrutturale non è costruita per essere pedonale. Il problema è il conflitto che si crea tra i disegni strategici dell'amministrazione e la conformazione urbanistica della città. Milano vuole passare per una metropoli internazionale al pari di Parigi e Londra ma è piccola e stretta: è inevitabile che si creino dei contrasti. Bisogna capire a monte quali sono gli stakeholder: se sono i turisti o i professionisti, è chiaro che possono essere favorevoli alla chiusura al traffico del centro, ma se sono i cittadini, i lavoratori, gli artigiani allora il discorso è diverso. Il punto è che il Comune deve scegliere i suoi stakeholder».

Milano sta diventando sempre più esclusiva e respingente anche sotto il profilo abitativo: Atm recluta personale nei centri commerciali e tra le comunità straniere mentre il movimento delle Tende protesta contro il caro affitti...

«Noi che lavoriamo in università conosciamo bene il problema del caro affitti: quest'anno non potrò avere nella mia squadra alcuni ricercatori perchè si sono dovuti trasferire per il costo della vita. Milano perderà gli studenti universitari se va avanti così. La gentrificazione, ovvero il processo di aumento del mercato immobiliare, dovuto all'arrivo dei grandi fondi di investimento, dell'AirBnb selvaggio, fa sì che la classe media sia costretta ad allontanarsi dalla città, con il conseguente rischio di desertificazione che si associa a un processo di sgretolamento della classe media che sta diventando sempre più povera».

A proposito di città attrattiva per i giovani, il Comune ha emanato un'ordinanza di chiusura anticipata per i locali in porta Venezia, forse spinto anche dalla denuncia del comitato cittadino. Dall'altra parte della città come sui Navigli, i residenti rivendicano gli stessi provvedimenti.

«Con la pandemia abbiamo assistito a una grave crisi del mondo giovanile anche sotto il profilo delle difficoltà relazionali. I ragazzi hanno bisogno di socializzare, di divertirsi e di uscire.

Ogni parte - giovani, residenti e gestori dei locali - è portatrice di interessi che hanno diritto di rappresentazione nell'arena pubblica. Sta quindi al Comune il compito di ascoltare e comprendere ognuno di questi quando si trovano in forte conflitto per poi trovare una mediazione armonica».

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