I toni utilizzati giovedì sera in consiglio comunale a Sanremo fanno prevedere che la seduta di lunedì prossimo, decisiva per l'approvazione del bilancio di previsione 2011, sarà particolarmente tesa. Il documento, che traccia la programmazione dell'attività amministrativa, è condizionato dal calo d'incassi del casinò su cui si basano gran parte delle finanze comunali. Minori risorse che hanno indotto l'Amministrazione, oltre ad aumentare la Tarsu e ad introdurre l'Irpef, a predisporre un piano di alienazioni di beni comunali per 18 milioni. «Gli aumenti sono accettabili - ha detto l'assessore al bilancio Diego Maggio - perché, grazie a questi, sono stati mantenuti i servizi e, se in futuro ci saranno possibilità finanziarie migliori, queste tasse saranno diminuite. L'Amministrazione ha già recuperato parte dell'evasione fiscale, mentre stanno migliorando anche i bilanci delle società partecipate». Le critiche dell'opposizione riguardano soprattutto il piano di alienazione di beni che dovrà portare nelle casse comunali circa 18 milioni. «La città non vuole vendere se stessa - ha detto il consigliere Massimo Donzella -. Se nel 2009 il bando delle alienazioni è risultato deserto, è impensabile che da qui a fine anno si possano ricavare 18 milioni». L'ex sindaco ed attuale esponente di minoranza Claudio Borea, invece, punta il dito contro un capitolo di spesa a favore dell'Amaie, la società pubblica di acqua e luce. «Il bilancio destina 600 mila euro all'Amaie per cambiare le lampadine, quindi circa 2 mila euro al giorno. Ma quante lampadine vengono cambiate ogni giorno a Sanremo ?».
La maggioranza, invece, ha voluto sottolineare come dall'andamento degli incassi del casinò arrivino segnali positivi.
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