Lampedusa - Lampedusa è sotto attacco e gli sbarchi continuano costanti, senza interruzione. Altri quattro barconi carichi di migranti sono arrivati da poco a Lampedusa mentre un quinto si sta avvicinando al porto. Complessivamente, a bordo ci sarebbero oltre 300 migranti che vanno a sommarsi ai circa 200 arrivati con tre barconi verso le 13 e ai 72 giunti sull’isola nelle prime ore della mattinata. Nelle ultime ventiquattro ore sono arrivate circa 1700 persone. Nell’isola ci sono oltre 5 mila migranti, un numero superiore ai suoi abitanti. E' il rischio ora è quello igienico. A lanciare l'allarme il presidente della Regione, Raffaele Lombardo: "Qui c’è un forte rischio di epidemie. La situazione si aggrava di giorno in giorno. Lampedusa non ce la fa più, si rischia la sommossa se si va avanti così. Le donne e i bambini non possono uscire dalla case per motivi di sicurezza". Il governatore della Sicilia propone: "I profughi vanno fermati in mare, prima che arrivino a Lampedusa. Si attrezzino delle navi stabilmente ancorate e lì si svolgano funzioni che spettano al Cie".
Ieri ne sono arrivati 1200 Nel giorno dell'infuocata polemica sulla proposta di Frattini di introdurre un rimborso per indurre i clandestini al rimpatrio sono sbarcati sull'isola siciliana 1200 immigrati. Un barcone con 72 persone è giunto in porto mentre attraccava il traghetto Palladio che aveva imbarcato a Linosa i 282 profughi partiti dalla Libia e che saranno trasferiti con la stessa nave a Porto Empedocle. Un altro barcone con 200 persone a bordo è in avaria a circa 60 miglia da Lampedusa e sta per essere soccorso. Cifre da capogiro che fanno salire a 18.501 i migranti arrivati nell'isola dal primo gennaio. L'anno scorso, nello stesso periodo, ne erano sbarcati appena 27.
E un bambino nasce in mare Sulla "carretta", soccorsa ieri sera da due motovedette della Guardia Costiera, viaggiava anche la donna etiope di 26 anni che ha partorito durante la traversata un bimbo chiamato Yeabsera (dono di Dio ndr). È morto invece il bimbo di un’altra donna, incinta di tre mesi, che era sempre sul barcone. Il piccolo Yeabsera, che le donne di Lampedusa hanno ribattezzato "Angelo", è stato trasferito in elicottero ieri sera insieme alla mamma e al papà, un giovane eritreo, nell’ospedale "Cervello" di Palermo. Questa mattina, intanto, i profughi che erano sul barcone, in maggioranza eritrei, somali ed etiopi, sono stati imbarcati sul traghetto di linea Palladio che, dopo una sosta a Lampedusa, li trasferirà a Porto Empedocle da dove saranno smistati verso un Centro per richiedenti asilo.
Primi immigrati anche a Taranto Prosegue il lavoro per svuotare l'isola. Alle 9.30 di questa mattina sono sbarcati nella base della Marina Militare di Taranto i primi profughi tunisini che arrivano dalla Libia. Sono stati prelevati ieri sera dalla nave militare San Marco e trasferiti a Manduria dove è stato allestito in un campo militare un centro di identificazione e accoglienza. Sono tutti uomini di età compresa fra i 18 e i 35 anni. C’è un solo minore di 17 anni. La nave è comparsa nella rada della base navale di Mar Grande a Taranto intorno alle 8.30. Alle 9.20, finito l’attracco, il portellone posteriore della nave è stato abbassato e dieci minuti dopo sono sbarcati i primi profughi. Il breve tragitto, una quindicina di metri, dalla nave ai pullman in attesa lo hanno compiuto attraversando un corridoio di transenne sorvegliato da poliziotti e carabinieri. Le persone sbarcate avevano con se una busta di plastica o uno zainetto con pochi effetti personali e stringevano nelle mani una bottiglietta d’acqua e una merendina consegnata loro poco prima dello sbarco. Molti hanno detto di avere la famiglia in Francia e di considerare l’Italia solo un punto di passaggio. "Libertà", "lavoro": queste le parole pronunciate da alcuni di loro. Qualche altro ha detto: "Viva l’Italia".
E qualche altro ha aggiunto di cercare in Italia "aiuto umanitario" e lo status di rifugiato politico. "Ho pagato mille euro ad uno scafista", ha affermato un altro raccontando la sua traversata dalla Libia a Lampedusa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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