Loredana Gelli
Una cittadina dellhinterland trasformata in roseto per un weekend naturalistico-culturale tra i paesaggi primaverili del Parco dei Castelli Romani. È Lanuvio, che ci invita a scoprire i «Castelli in Fiore» attraverso lo splendido scenario del suo borgo medievale. Fino a domani, infatti, prestigiosi produttori nazionali di rose presenteranno le più belle varietà di questo romantico fiore con le fragranze della piena fioritura. Rose antiche e moderne, a cespuglio o ad alberello in ogni varietà di colore presentate nelle cantine del paese o nelle suggestive piazzette del centro storico. Un percorso inebriante allinterno del quale è possibile ammirare anche lavorazioni artigianali, assaggiare i prodotti tipici locali e il vino doc dei Colli Lanuvini ma anche effettuare visite guidate ai siti archeologici con il direttore del Museo Civico, Luca Attenni.
Lanuvio, posta sul versante meridionale dei Colli Albani, è caratterizzata da un territorio ricco di preziosi frutti della terra e di antiche testimonianze del passato. La sua notorietà è legata, infatti, alla presenza del Tempio di Giunone Sospita (Salvatrice) protettrice dellamore coniugale, raffigurata con un vello di capra sulle spalle. Sembrerebbe che proprio da questo riferimento alla lana potrebbe derivare il nome Lanuvio. Del tempio restano solo grandi blocchi. Molti degli elementi appartenenti alla trabeazione si trovano, ora, al British Museum di Londra e al Museo di Villa Giulia a Roma. La cerchia di mura di peperino che cinge il borgo medievale, rimasto in massima parte intatto, è dominata dalla rocca trecentesca con le suggestive torri cilindriche sovrapposte. Antico carcere, oggi la rocca è sede di una enoteca comunale dove sono raccolti anche antichi strumenti agricoli per la vinificazione. Addossata alle grandiose mura troviamo la circumductio, la strada romana lastricata con selci poligonali che proveniva dalla via Appia e congiungeva, superato il ponte Loreto, il mare ed Astura. Partendo da piazza Carlo Fontana raggiungiamo lAcropoli Lanuvina. Alcuni resti di essa si trovano nella Villa Sforza Cesarini alla quale si accede dallomonima via. Oltre al Palazzo Baronale, risalente al XV secolo, vale la pena ricordare la Collegiata di Santa Maria Maggiore, di fondazione medievale, fatta ricostruire da Filippo Cesarini, nel 1675; la Fontana degli scogli, della stessa epoca, costruita dallarchitetto Carlo Fontana, posta nella piazza a lui dedicata. Ma il simbolo del paese è rappresentato dal ponte Loreto, costruito in peperino e databile intorno al II secolo a.C.
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