"Lascia stare mia figlia" Freddato per strada alla borgata del Trullo

Un giovane di 27 anni ucciso in vicolo Monte delle Capre, alla periferia della Capitale. Il killer, che ha sparato almeno tre colpi, si è allontanato a bordo di una moto. Subito preso: "Molestava mia figlia"

"Lascia stare mia figlia" 
Freddato per strada 
alla borgata del Trullo

Roma - Tre colpi di pistola per la strada. Agguato nella periferia di Roma, dove un 27enne è stato ucciso in vicolo del Monte delle Capre, nel quartiere del Trullo. Sul posto sono intervenuti gli agenti della squadra mobile della questura di Roma. I colpi sono stati esplosi da un uomo che è fuggito a bordo di una moto. Gli agenti della polizia e i carabinieri, in un’operazione congiunta, hanno arrestato il killer: è un uomo italiano di 48 anni, pregiudicato. L’uomo, fermato dai carabinieri della stazione Villa Bonelli circa un’ora dopo il delitto (avvenuto intorno alle 15,20), si trova ora nella caserma di via della Magliana. Giorgio S. pare abbia ammesso che la vittima avesse importunato sua figlia: "Voleva iniziare una relazione con lei". La vittima, secondo quanto si apprende dai carabinieri, è un 27enne pregiudicato anch’egli romano, ucciso con dei colpi di pistola. Non è chiaro se, al momento del fermo, l’uomo sia stato trovato in possesso dell’arma.

La madre della vittima È transennata dalle 15.30 circa la parte di vicolo Monte delle Capre al Trullo. La mamma della vittima, Marco M., piange disperata, seduta davanti alla serranda abbassata di un fruttivendolo al civico 6. "Marco, Marco, dove sei?" urla la donna assistita da amici e parenti che le portano a ripetizione bevande fresche e zuccherate. Il quartiere, intanto, è sceso lungo la via, chi a piangere il ragazzo scomparso, chi a curiosare, avendo sentito la notizia alla radio. "Erano tutti e due della zona" si limita a dire sottovoce un anziano che abita nella via. Regna il silenzio, infatti, per la strada, interrotto solo da qualche singhiozzo dei familiari del giovane. Poco dopo le 17 è arrivata a piedi la cugina di Marco, Greta che, piangendo, ha abbracciato la zia urlando: "Come farò senza di lui?! Era la vita mia. Potevano uccidere me". Il corpo del ragazzo è rimasto a lungo in strada, coperto da un lenzuolo bianco, mentre sul posto, sorvegliato dai carabinieri, proseguivano i rilievi della scientifica.

La sorella: "Me la pagherà" "Io mio fratello Marco l’ho visto nascere.

Questa me la pagherà", ha detto con un misto di rabbia e dolore Monia, la sorella maggiore rivolgendosi allo zio. Accanto con gli occhi pieni di lacrime la sorella più piccola. Il cadavere è ancora in strada, coperto da un lenzuolo bianco.

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