Lasciati il camice bianco e il sorriso rasserenante del dottor Fanti in Doc, Luca Argentero (nella foto) si ritrova ferito, sporco, dilaniato dal sospetto, incompreso dalla vita e dai colleghi e braccato dalla polizia. È il ruolo drammatico, adrenalinico e anche inconsueto nel film La coda del diavolo disponibile dal 25 novembre su Sky Cinema e Now. Nell'action thriller l'attore interpreta un agente di custodia che viene ingiustamente accusato dell'omicidio di un detenuto e che fugge per dimostrare la sua innocenza. In una Sardegna piovosa, fredda e ventosa a cui non siamo (cinematograficamente parlando) abituati, il protagonista Sante Moras scappa inseguito dai poliziotti e, tra una caduta e una corsa in auto rocambolesca, viene aiutato da una intrepida giornalista interpretata dalla brava Cristiana Dell'Anna. «Dopo aver passato cinque anni sul set di Doc (dove lo rivedremo nel 2026, ndr) - racconta Argentero - ho scommesso in effetti su un lato inedito di me stesso. E per questo intrigante e stimolante. Inoltre è stato anche interessante provarsi in un film in cui in 90 minuti bisogna dire tutto mentre nelle serie si ha più tempo per definire storia e personaggi».
Dal Grande Fratello in avanti ne ha dovuto fare anche lui tanta di strada per abbattere il pregiudizio e dimostrare chi era e quanto valeva. «Certo non mi sono mai sentito tradito e incompreso come accade al personaggio del film - risponde l'attore -. Ma ho cercato di meritarmi tutto quanto mi è accaduto con lavoro, passione, studio».
Anche Cristiana Dell'Anna, in un ruolo da giornalista abbastanza inverosimile (sembra più una collega poliziotta che una umile cronista), nella vita ha dovuto affrontare incomprensioni e pregiudizi.
«Io? Il pregiudizio è la condizione in cui sono nata in quanto donna e meridionale: ci ho dovuto sempre convivere, per me la scappatoia è stata il lavoro, avere fiducia e scoprire cose nuove di me stessa».Per il regista Domenico De Feudis una sfida intrigante. «Mi hanno sempre affascinato - racconta - le storie di uomini emarginati che affrontano le avversità in maniera temeraria per riscattarsi dalla loro condizione».
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