Lavoro, 2 operai sulla gru nel cantiere della Regione per la cassa integrazione

Dalle 6 di mattina due operai sono saliti su una gru nel cantiere della nuova sede della Regione Lombardia in via Melchiorre Gioia. Operai scesi dopo oltre 6 ore quando hanno ottenuto la cassa in deroga

Lavoro, 2 operai sulla gru nel cantiere 
della Regione per la cassa integrazione

Milano - Dalle 6 di questa mattina due operai sono saliti per protesta a circa 60 metri di altezza su una gru nel cantiere della nuova sede della Regione Lombardia in via Melchiorre Gioia a Milano. I lavoratori, dipendenti della Raimondi Gru di Legnano, sono scesi dopo mezzogiorno quando hanno ottenut la cassa integrazione in deroga. Oggi scadeva, infatti, la cassa straordinaria concessa a loro e ad altri 19 dipendenti dell’azienda dopo l’acquisto, l’anno scorso, della Raimondi da parte del gruppo arabo Ramco che ha assorbito solo 40 dei 61 dipendenti.

Operai: "Abbiamo raccolto le briciole" "Abbiamo raccolto le briciole", ha spiegato uno dei due operai non appena è sceso giù dalla gru. "Va tutto bene, è tutto a posto - ha spiegato ai cronisti una volta messo piede a terra - abbiamo raccolto le briciole. Volevamo salire sulla gru da 200 metri ma non c’era l’ascensore e allora siamo saliti su quella da 60. È stata una protesta necessaria perchè oggi saremo stati senza lavoro lo siamo ancora ma almeno abbiamo preso le briciole". Anche il collega di Antonio, Emilio, ha commentato il suo gesto: "Ora sto bene sono un po' emozionato. L’abbiamo fatto per noi e per i nostri colleghi" alle prese con la difficile situazione lavorativa, "debiti e mutui" come tante altre famiglie.

L'intervento di Formigoni La situazione si è sbloccata solo dopo sei ore. Secondo la Regione, la situazione è stata sbloccata grazie all’intervento del presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, che ha parlato al telefono con il presidente del Tribunale di Milano, Livia Pomodoro. "A seguito di questo colloquio, il giudice del Tribunale fallimentare incaricato della pratica - ha spiegato Formigoni - ha autorizzato il curatore fallimentare della ditta a richiedere la cassa integrazione in deroga in presenza di uno stato di fallimento in corso". Il vicepresidente e assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Gianni Rossoni, ha anche garantito la decisione di Regione Lombardia di "procedere con urgenza alla procedura di avvio della cassa in deroga", cosa resa possibile dal superamento del cavillo burocratico su cui si era incagliata la situazione presso gli uffici del magistrato.

La cassa in deroga Per richiedere la cassa integrazione in deroga il curatore fallimentare aveva bisogno dell’autorizzazione del magistrato; il magistrato a sua volta non aveva rilasciato l’autorizzazione non essendovi nelle norme una chiara definizione del soggetto tenuto a corrispondere il Tfr in periodo di cassa integrazione. Questa situazione di stallo è stata appunto sbloccata dall’intervento del presidente Formigoni e della presidente Livia Pomodoro. L’esame di consultazione previsto dagli accordi quadro sugli ammortizzatori in deroga è stato convocato da Rossoni per lunedì 12 aprile.

Dopo questa riunione, ha assicurato Rossoni, si procederà immediatamente all’emissione del decreto che autorizza l’erogazione della cassa per sei mesi a decorrere dal 10 aprile. Alle 12.45 di questa mattina i due operai della Raimondi sono scesi dalla gru mettendo fine alla protesta.

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