Piero Evangelisti
Per un costruttore automobilistico non è facile coniugare i valori delle proprie origini con una visione che porti alla realizzazione di modelli che siano capaci di soddisfare esigenze di carattere universale. Nissan ci riesce da molto tempo e un recente esempio lo abbiamo visto lunedì scorso con la presentazione del van e-Nv200, ovviamente elettrico al 100%, in versione di ufficio su quattro ruote, un veicolo che riesce a integrare lavoro, mobilità e sostenibilità: un'impresa che, nelle nostre metropoli sempre più affollate e dove cresce l'attenzione per l'aria che si respira, non era facile da portare a termine. Il legame di Nissan con il Giappone è forte e il nuovo mobile office ha avuto come cornice di eccellenza il Maxxi di Roma, il museo dove è in corso (sarà aperta fino al 26 febbraio) la mostra «The Japanese HouseArchitettura e Vita dal 1945 a oggi» curata dall'architetto Pippo Ciorra, profondo conoscitore del percorso non facile della creazione di nuove città che il Paese del Sol Levante ha compiuto dopo la fine della Seconda guerra mondiale.
Le problematiche affrontate dal Giappone le ritroviamo nelle città di tutto il mondo oggi, con la difficoltà di trovare spazi a costi sostenibili, di spostarsi e di rispettare l'ambiente. L'idea di una casa che si sposta con noi non è poi così lontana da ciò che avviene già in molte parti del mondo, come negli Usa con i retired, i pensionati che vendono tutto e si mettono on the road con giganteschi camper. Ma oltre che alla casa, la mobilità può essere applicata al luogo di lavoro, come a bordo dell'e-Nv200 arredato dall'interior designer inglese William Hardie, un workspace dove non manca nulla, completamente digitalizzato e connesso, ma anche equipaggiato di dettagli per il relax (c'è anche una tradizionale macchina per il caffè espresso).
Il veicolo, insomma, è strutturato per spostarsi in maniera comoda e intelligente e si presta anche alla condivisione, lo sharing che si profila come una delle prossime tendenze nell'uso di tante «cose», a cominciare proprio dagli uffici dove è in crescita il fenomeno dell'hot desking. «Noi in Nissan la chiamiamo IntelligentMobility ha spiegato Bruno Mattucci, ad di Nissan Italia, in occasione della presentazione al Maxxi e sull'IntelligentMobility abbiamo costruito la nostra visione di mobilità sostenibile, con zero emissioni, guida autonoma e un'integrazione totale dei veicoli con i servizi, l'ambiente circostante e l'utente; una visione che apre nuovi modi di pensare alla mobilità, ai veicoli e non solo». «Questo concetto di mobilità ha proseguito Mattucci - applicato ai nuovi bisogni di postazioni di lavoro flessibili e alla crescente attitudine della sharing economy può dar vita a nuove soluzioni innovative per il business e per i professionisti, come questa: il primo mobile office sharing. Si chiama Nissan e-Nv200 WORKSPACe, è ideato dall'architetto britannico William Hardie, specializzato nella valorizzazione di piccoli spazi utilizzando materiali ecologici, ed è costruito sulla base di un Nissan e-Nv200 100% elettrico. Inoltre, può racchiudere anche altri sviluppi, come la guida autonoma, con cui sarà possibile prenotare il suo utilizzo da remoto e usarlo per il tempo necessario come accade per l'hot desking e altri servizi di work-sharing». Molto del nostro futuro è dunque già disponibile, ma molto dipenderà, per quanto riguarda i benefici reali, dall'uso che si farà di tutte queste tecnologie, lo ha sottolineato, all'evento del Maxxi, Domenico De Masi, sociologo e docente alla Sapienza (ma ascoltato in Cina come negli Usa).
De Masi, massimo teorico dell'ozio creativo e critico attento ai possibili eccessi delle nuove tendenze, ha apprezzato l'e-Nv200 in versione workplace, ma ha raccomandato di usarlo con misura perché non diventi uno strumento che porti a un eccesso di lavoro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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