La tredicesima mensilità oggi appare scontata ma ha alle spalle una storia lunga e travagliata. È diventata obbligatoria durante il 1937, all’inizio soltanto per i lavoratori del comparto dell’industria per poi essere estesa a tutti i lavoratori nel 1960 con il decreto 1070 del Presidente della Repubblica.
È quindi uno degli obblighi normativi che i datori di lavoro devono assolvere o, in altre parole, è un diritto di tutti i lavoratori dipendenti, siano questi pubblici o privati.
Che cos’è la tredicesima mensilità e a chi spetta
È una mensilità aggiuntiva rispetto alla retribuzione mensile, pagata dai datori di lavoro ai dipendenti pubblici e privati e dall’Inps ai pensionati. Si tratta di una forma di retribuzione differita, nel senso che viene accumulata dal lavoratore o dal pensionato mese per mese salvo poi riceverla in un’unica soluzione. Ne hanno diritto anche i lavoratori con un contratto a tempo determinato.
La riceve ogni dipendente con contratto di lavoro subordinato, quindi anche colf e badanti. I pensionati la percepiscono a prescindere dall’entità dei rispettivi cedolini, incluse le persone che beneficiano di un assegno sociale o di una pensione di invalidità.
Per riassumere, hanno diritto alla tredicesima mensilità:
Dipendenti privati
Dipendenti pubblici
Lavoratori con contratto a tempo indeterminato
Lavoratori con contratto a tempo determinato
Lavoratori con contratto part-time.
Non ne hanno invece diritto i lavoratori autonomi, i liberi professionisti, chi ha una partita Iva, gli stagisti, i tirocinanti e i lavoratori a progetto.
Non va confusa con la quattordicesima mensilità la quale, oltre a non essere obbligatoria per legge, è prevista soltanto da specifici Contratti collettivi nazionali di lavoro (Ccnl), viene calcolata in modo diverso dalla tredicesima e, generalmente, viene versata durante il mese di giugno o quello di luglio.
Quando si prende la tredicesima
Di norma viene erogata a dicembre di ogni anno anche se, in alcuni ambiti descritti dai rispettivi Ccnl, può essere pagata mensilmente e quindi a rate. È una soluzione che favorisce le piccole aziende che potrebbero non avere la liquidità necessaria per fare fronte alla tredicesima mensilità pagata a dicembre.
Quanto si matura al mese di tredicesima
Dal punto di vista aritmetico il calcolo è molto semplice, ogni mese si accantona un dodicesimo della tredicesima. Tuttavia, sul piano normativo, le cose sono un po’ più macchinose giacché vengono conteggiati soltanto i mesi durante i quali il lavoratore ha fornito la propria prestazione per più di 15 giorni. Va da sé, come vedremo, che i periodi di ferie non inficiano sui periodi di maturazione della tredicesima.
Inoltre, se il lavoro si basa su contratto a chiamata, il rateo della tredicesima è calcolato su base oraria.
Come si calcola la tredicesima
Il calcolo è elementare: stipendio lordo mensile moltiplicato per il numero di mesi lavorati e poi diviso 12.
Come scritto sopra entrano nel computo i mesi durante i quali si è lavorato per più di 15 giorni. Le assenze per questi motivi non hanno ricadute sui calcoli:
Ferie
Permessi retribuiti
Infortuni sul lavoro o malattie professionali
Cassa integrazione
Congedo maternità e paternità
Riposi per allattamento
Donazione del sangue
Inoltre, al di là dello stipendio lordo, nel calcolo della tredicesima rientrano ulteriori variabili come, per esempio, gli scatti di anzianità, le indennità di contingenza o il trattamento contrattuale di vacanza e altre ancora.
Non da ultimo, le modalità per il calcolo della tredicesima possono cambiare a seconda delle norme inserite nei Ccnl. Va anche specificato che la cifra ottenuta mediante il calcolo opportuno è da intendersi lorda e che sottostà a norme di ritenute di natura fiscale e previdenziale, tra le quali le aliquote Irpef che procedono a scaglioni, la quota dei contributi a carico del lavoratore e le anticipazioni Inail. Per questo motivo l’importo della tredicesima mensilità è più basso di quello della retribuzione mensile.
Se il datore di lavoro non paga la tredicesima è opportuno che il lavoratore si rivolga al proprio sindacato affinché ne solleciti il versamento. Se questa mediazione fallisse si renderebbe necessaria un’azione legale entro i 3 anni successivi, pena la prescrizione.
Tredicesima, cosa cambia dal 2023
Il governo usa il termine “tredicesima detassata” riferendosi all’estensione dei fringe benefit da 600 e 3.000 euro prevista nel decreto Aiuti quater, un aiuto supplementare che i datori di lavoro possono decidere liberamente di erogare ai collaboratori.
Sul fronte delle pensioni, considerato l’adeguamento del 7,3% degli importi, si registreranno tredicesime più alte anche per chi ha smesso di lavorare per raggiunti limiti di età.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.