Fra il Lazio e la Lombardia piena sintonia sulla sanità

«Tra Lazio e Lombardia c’è una sintonia sulla gerarchia delle cose importanti». Così il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, che ieri mattina al Pirellone ha incontrato il presidente del Lazio Renata Polverini. «Questa prima volta - ha detto Formigoni - ci siamo visti esaminando assieme i problemi che ognuno ha nella propria Regione, ma aprendo il filo del dialogo e della collaborazione». Formigoni ha poi sottolineato il valore del federalismo «alla maniera del Pdl». «Significa credere nell’esaltazione del ruolo delle Regioni a vantaggio dei cittadini e non a vantaggio della burocrazia o di una vuota competizione tra enti - ha detto - Il nostro federalismo è fondato sulla sussidiarietà, sulla centralità della famiglia, sostegno al lavoro e alle imprese. Questi sono i valori comuni nei quali crediamo e ai quali orientiamo la nostra azione politica e lo faremo coltivando la nostra amicizia e i nostri rapporti».
«La virtuosità del modello sanitario lombardo desta interesse e attenzione - ha sottolineato al termine dell’incontro al Pirellone Renata Polverini -, in particolare per alcuni strumenti che il presidente Formigoni ha messo in campo: soprattutto riguardo all’ispezione e alla sorveglianza, che è un elemento centrale della mia riforma del modello sanitario del Lazio». L’apertura del dialogo tra le due più importanti regioni italiane governate dal centrodestra dovrebbe costituire il presupposto per miglioramenti che riguardano soprattutto i possibili spunti che il Lazio prenderà dal modello lombardo in materia di sanità. Alla luce dei problemi del sistema sanitario del Lazio, che la Polverini ha ereditato dalle giunte precedenti, la neogovernatrice ha sottolineato la necessità di un «modello Lazio» perché «la nostra regione ha delle specificità diverse rispetto alle altre, a cominciare dai policlinici universitari».
Uno dei primi nodi che la maggioranza di centrodestra si troverà ad affrontare è quello della conduzione dell’Azienda di sanità pubblica, sulla quale era stato raggiunto un accordo (in seguito alle dimissioni del presidente nominato dalla giunta Marrazzo) poi saltato all’ultimo momento. Il senatore Domenico Gramazio, indicato come il più probabile presidente dell’Asp ha reso noto ieri che «con l’approvazione di tutto il cda e su nostra specifica richiesta, il direttore generale Gabriella Guasticchi, sta provvedendo alla verifica di tutti gli stipendi e indennità percepite a qualsiasi titolo dai vertici dell’Asp». «La dottoressa Guasticchi ha annunciato che dalla verifica risultano impropriamente elargiti, dalla precedente amministrazione del direttore generale Clini, emolumenti non dovuti con un eccessivo esborso da parte dell’Ente regionale», si legge nella nota. «Nella prossima seduta del consiglio, convocata per lunedì 10 maggio, la dottoressa Guasticchi, sentito il presidente, senatore Lucio D’Ubaldo, consegnerà ai consiglieri copia delle lettere con cui si provvede al recupero delle somme impropriamente elargite a qualsiasi titolo e senza le dovute autorizzazioni del CdA, ai dirigenti dell’Ente.

In questo modo - concludono Gramazio e Ottaviani - si rispettano le indicazioni e le direttive del presidente della Regione Lazio Renata Polverini, per il contenimento della spesa della Regione stessa e degli enti ad essa collegati».

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