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È l'edizione più grande Numeri e attesa record

Spazi «sold out» nonostante l'incremento 4.600 le aziende totali e 18mila etichette

Alessio Giannullo

È il Vinitaly più grande di sempre quello che si apre domani a Verona. Il 53° Salone internazionale dei vini e dei distillati, dopo un anno e 40 eventi promozionali e di formazione in Italia e all'estero, si prepara ad aprire con numeri in aumento, raggiungendo un traguardo storico per numero di espositori e superficie. La formula di Vinitaly business in fiera, wine lover in città sta registrando il gradimento delle aziende, confermato dal sold out degli spazi, registrato già a novembre, nonostante un incremento della superficie netta espositiva disponibile. Con la riorganizzazione dei padiglioni F e 8, per la prima volta l'area netta venduta raggiunge i 100mila metri quadrati, mentre sono oltre 130 i nuovi espositori diretti, a cui si aggiungono gli indiretti e i rappresentati, che portano il numero totale di aziende a quota 4.600 da 35 nazioni e ad oltre 18 mila le etichette a catalogo. Lanciato in occasione del cinquantesimo, il progetto di separare la parte business con quella destinata al consumatore finale ha portato il Salone Internazionale dei Vini e dei Distillati a gestire una graduale diminuzione del numero dei wine lover, per i quali è stato potenziato e arricchito di iniziative il fuori salone Vinitaly and the City. Due le principali novità del 2019: l'Organic Hall e Vinitaly Design, pensate per dare ulteriore impulso a una sempre maggiore specializzazione commerciale della rassegna. Il primo accoglie Vinitalybio, organizzato in collaborazione con Federbio e dedicato ai vini biologici, e la collettiva dell'associazione Vi.Te Vignaioli e Territori, che da 7 anni collabora con Veronafiere per rappresentare i vini artigianali. Vinitaly Design è invece il risultato di un'importante razionalizzazione che ha interessato Enolitech, sempre nel padiglione F. L'inaugurazione è in programma domani alle ore 10.30 all'Auditorium Verdi del Palaexpo e prevede, dopo i saluti del presidente di Veronafiere Maurizio Danese, la presentazione della ricerca «Mercato Italia: numeri e tendenze», realizzata dall'Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor. A seguire il talk show condotto da Bruno Vespa «Il futuro del vino, il Vinitaly del futuro», con la partecipazione di Giovanni Mantovani, dg di Veronafiere. «Siamo consapevoli di possedere un brand legato al vino tra i più conosciuti al mondo - ha detto Danese - Per questo Vinitaly intercetta molte risorse tra i 100 milioni di euro di investimenti previsti dal nostro piano industriale al 2022». «Tra i padiglioni troviamo sempre più innovazione, internazionalità, digitalizzazione. Tutto per affinare ulteriormente la manifestazione come il più efficace strumento di business per gli operatori del settore vitivinicolo, in arrivo a Verona da oltre 140 nazioni». «Per quattro giorni - ha detto Mantovani - alla Fiera di Verona si riunisce tutto quel mondo che costituisce un mercato potenziale per il vino. A Vinitaly 2018 abbiamo registrato 32mila top buyer esteri da 143 nazioni e anche quest'anno si è continuato a lavorare per incrementare la qualità della domanda». «Abbiamo inoltre investito ulteriori risorse sull'attività di incoming, selezionando e invitando operatori da 50 paesi target, rappresentativi di tutti i continenti». Quanto agli strumenti di promozione, si continua col progetto di digital transformation di Veronafiere.

E non solo: «Abbiamo creato una community del vino on line e interattiva tradotta in 9 lingue con utenti da 190 nazioni che fa vivere il salone 365 giorni all'anno, integrando il tour fisico di eventi b2b ed educational organizzati all'estero daVinitaly International e dalla sua Academy.

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