Lega, Salvini: "Non cambio nome partito in base a sentenza di un giudice"

Atteso per oggi il verddetto dei giudici sui fondi della Lega. Ma Salvini tira dritto: "Non cambio nome al partito in base alla sentenza di un giudice"

Lega, Salvini: "Non cambio nome partito in base a sentenza di un giudice"

La Lega resta lì dov'è. Matteo Salvini non cambierà né il nome né il simbolo al partito. "Non cambio nomi o simboli in base alla sentenza di questo o quel giudice - ha ribadito ilministro dell'Interno ai microfoni di Radio Anch'io su Rai Radio1 - le discussioni interne e le beghe di corrente le lascio al partito democratico".

Il pronunciamento del tribunale del Riesame di Genova sui fondi del Carroccio è atteso per oggi. La sentenza rientra nell'inchiesta che ha portato alla condanna in primo grado di Umberto Bossi e dell'ex tesoriere Francesco Belsito. Ma Salvini è fermamente ad andare avanti per la sua strada al di là di quella che può essere la decisione della magistratura. "Oggi - ha detto - ho una riunione sui temi economici a Palazzo Chigi, poi sono al Viminale e ho una conferenza stampa per 'Scuole sicure'". Insomma, la sentenza sui fondi della Lega è "l'ultima delle preoccupazioni" del leader del Carroccio. "Facciano come credono, mi interessa più l'appoggio popolare - ha continuato - io seguo con curiosità ma senza ansia". "Non saranno i giudici - ha, poi, precisato in una intervista rilasciata al Sole 24Ore - a decidere per quello che oggi è il primo partito in Italia".

"Ma le sembra normale sequestrare quello che gli italiani ci donano per un eventuale uso non corretto 300mila euro, dieci anni fa? L'unico precedente simile in Turchia... bene, prendimi 300mila euro, te li do io domani mattina". Salvini si dice "fiducioso" nella magistratura e nei successivi gradi di giudizio. In ogni caso non ci saranno né congressi né cambiamenti drastici.

"Io non cambio nomi, simboli, partiti in base alla sentenza di un giudice", ha messo in chiaro ai microfondi di Radio Anch'io. Resterà, insomma, la parola Lega. "Certo non rimarremo con le mani in mano".

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